L’OPPORTUNITA’ E’ UN’ISOLA CHE SI RAGGIUNGE VARCANDO IL MARE DELL’IGNORANZA

Mi imbatto su F.B. in commenti tipo questo sulla pericolosità dell’adozione di criptovaluta, che considero basate su una fragile base culturale e una completa assenza di consapevolezza della questione principale connessa alla proposta portata dal Bitcoin nel 2009. Pubblico alcune considerazioni che mi hanno ispirato alcuni di questi commenti e qui sotto copio e incollo un esempio di queste posizioni, non solo confuse, ma molto pericolose. Perché se c’è un’attacco dirtto per dritto all’estabilishment, efficace e di grande portata è quello portato dal Bitcoin nel 2009, svistato completamente, per ignoranza e impreparazione degli influencer – persino politici – italiani.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "leri, con un click, hanno spento FB. Domani, con un click, potranno spegnere il tuo conto e, non non essendoci più denaro cantante, non potrai neanche chiedere l'elemosina. NON ACCETTATE MONETA ELETTRONICA: SARÀ LA FINE DI OGNI LIBERTA'."

Nel 2009, un vero colpo verso l’estabilishment è stato scagliato dal concetto di sistema di pagamento peer to peer (da utenza ad utenza) proposto per la prima volta con la blockchain permissionless (senza alcun permesso alla transazione) di Bitcoin.

Bitcoin ha spianato la strada ad una serie di altre criptovalute che sono nate negli anni successivi, e tra cui, alcune proposte hanno finito per confondere le persone, poco attente al dettaglio, che arrivano a scrivere messaggi come “attenzione alle criptomonete”, “è un inganno dei potenti” etc..

Alcune criptovalute non portano alcun contenuto di novità perché sono in realtà valuta centralizzata e controllata come le valute correnti nazionali (le cosiddette fiat currencies). Ma arrivare a confondere queste con il Bitcoin è un errore imperdonabile e un regalo a quel potere che si dice di voler scardinare. Anzi, dirò di più, certi concetti come “Non accettate moneta elettronica, sarà la fine di ogni libertà” sono miscredenze del tutto funzionali all’establishment che ha davvero rischiato di perdere ogni potere qualora cittadini informati avessero nel 2009 in massa e in modo tempestivo, abbracciato la rivoluzione portata dal Bitcoin che è moneta di libertà!

Dire che l’alternativa è il contante e spingere a rifiutare la moneta elettronica tout court è davvero da persone sprovvedute e completamente scollegate, volenti o nolenti, dalle possibilità portate da certe tecnologie che non sono Satana (finitela di impaurire le masse, o se lo fate, lo fate di proposito per mantenerle prive di libertà).

Alcuni addirittura paralizzano la psicologia degli umili dicendo che le criptovalute sono “la fine di ogni libertà”. Dire una fesseria del genere significa davvero non avere colto il cuore della questione che si solleva con le criptovalute e la blockchain permissionless.

C’è una grossa differenza tra i sistemi di pagamento permissionless (senza alcun permesso sulle transazioni), decentralizzati (ad esempio come il Bitcoin ed Ethereum) e i sistemi centralizzati (esempio Libra, la chimerica moneta, ancora in work in progress, di Facebook).

La differenza sta nei dettagli, ma è enorme.

La prima consente transazioni utente-utente (peer to peer), senza validazone di terze parti (come ad esempio avviene tra le banche per le monete correnti), le seconde, invece, portano il potere nelle mani di pochi.

La rivoluzione è in atto, ed è iniziata nel 2009. Se è stata disattesa, lo è stata per colpa proprio di queste persone, che ora propongono l’esigenza di opporsi all’estabilishment, per loro imperdonabile ignoranza o per ego: perché ognuno vuole sempre portare una sua soluzione originale con cui identificarsi, senza avere l’umiltà invece di entrare a supporto di spinte concrete già avviate e molto più efficaci delle loro proposte.

Studiare il Bitcoin e le blockchain permissionless significa aprire un mondo di opportunità. Abbracciare e promuovere, invece, narrative come quella del post f.b. qui sopra, significa fare disinformazione e spingere i nostri concittadini nell’ignoranza.

Evangelizzate l’attuale rivoluzione portata dalle criptovalute a favore della democratizzazione dell’economia e della finanza. Tutto il resto è sterile lamentela che può avere una valenza catartica, ma si conclude lì, perché non ha davvero la portata di cambiare le cose.

Per cambiare il sistema, si deve passare dalla costruzione di una nuova cultura e di una nuova economia-finanza.

La chiave per la trasformazione di entrambe è la decentralizzazione, che vuol dire democratizzazione.

Il futuro è la lotta tra centralizzazione vs. decentralizzazione, ovvero controllo vs. democrazia.

Chi pone la questione nei termini tecnologia contro non tecnologia è fuori strada, e oserei dire dissennato.

Attenzione che l’opportunità è un’isola che si raggiunge solo solcando il mare dell’ignoranza (copyright Kaan Reed – The Literary Port, 2021).

Ad maiora.

LA LIBERTA’ DI DIO O LA SCHIAVITU’ DEL RE (OVVERO, RIFIUTARE IL RE AI GIORNI NOSTRI) – II EDIZIONE

Riposto questo pezzo del 18 Dicembre 2020, inserendo un video importante di Project Veritas. A volte infatti non sono solo i messaggi ad essere importanti, ma sopratutto l’angolo da cui li si osservano e le chiavi di lettura che si utilizzano per analizzarli. Provate a guardare questo video e poi rileggete questo pezzo se l’avevate già letto l’anno scorso. Avrà un significato sicuramente rinnovato.

Ad Maiora.

Project Veritas – Pfizer Exposed Part 4

Mi ha sempre colpito dell’antico testamento, la storia dei 7 fratelli che
assieme alla madre, uno alla volta, si lasciavano torturare, e sino uccidere,
per non riconoscere il re come proprio dio. Uno alla volta il re li faceva
prendere e torturare di fronte gli occhi dei restanti, per punirne uno e
addestrare gli altri. E invece uno dopo l’altro alla richiesta di accettare le
leggi del re e il re come loro dio essi rifiutavano.

Il re ne era moralmente, narcisisticamente, patologicamente, (si direbbe ai
giorni nostri), offeso. L’esercizio del potere su un inerme è un giochino
sempreverde, che a quanto pare non ci siamo mai lasciati alle spalle. La storia
descritta nel libro dei “Maccabei”, mi ha sempre colpito per la
crudeltà descritta del re e delle torture che un uomo è disposto a fare per
costringere un altro uomo ad accettarlo come superiore a se stesso (perché in
fin dei conti è quello di cui si tratta ai miei occhi).

In verità, ho sempre letto quella storia biblica più ampiamente, come un
esempio di integrità e del valore di alcune cose che nella vita valgono la vita
stessa.

Che senso avrebbe infatti continuare a vivere se ci costringessero a farlo,
rinunciando a qualcosa, per cui fino a quel momento abbiamo consacrato la
nostra vita?

Che senso avrebbe continuare a vivere, se pezzettino a pezzettino ci
costringessero ad abdicare ad un pò di umanità?

La storia dei sette fratelli lo comunica in modo molto chiaro: esiste
l’integrità, ed esiste uno spazio in cui un Uomo non scende a compromessi di
fronte le pressioni della società per preservarla.

Del resto, le forze centrifughe dell’apparato che ci ospita, le sue
richieste, gli obblighi esterni che nella storia chiamano gli uomini a
piegarsi, a barattare la propria integrità, il loro senso di dignità per
l’appartenenza, arrivano sempre in forme svariate e nuove. Epoca per epoca.
Rinuncia per rinuncia. Abiura dopo abiura.

Detto questo, capito questo, siamo a metà della faccenda.

L’altra metà, e non è affatto facile da comprendere, è riconoscere ogni
qualvolta, si ha a che fare con quella richiesta lì. Si ha di fronte quelle
richieste che indirizzano dritto per dritto, verso la nostra integrità, la
nostra dignità.

Che forma hanno oggi?

Vi do un aiutino cari lettori.

Hanno la forma di quelle richieste, che arriverete ad accettare per rimanere
a fare parte della società così come la pensate oggi: andare al ristorante,
viaggiare, andare in palestra, sinanco frequentare qualsiasi luogo pubblico.
Avrà la forma di una scelta tra l’esclusione e riprendere a vivere una vita
normale.

Che abbiate capito o meno, cari amici, la richiesta esplicita di prostrarsi
al re prima o poi arriva.

Arriva per tutti, l’importante è capire che è quella richiesta lì.

Non è un’esagerazione. Riprendete a vedere le cose come stanno. La richiesta
non è mai cambiata. La risposta neppure: c’è qualcuno che crede che la vita coincida
con le regole del re, altri che credono nella forza creativa dell’Uomo.

C’è qualcuno che non vede nulla di male ad accettare un compromesso, altri
che ne fanno un problema di dignità umana.

Attenzione cari perché il problema non è né di responsabilità, né di salute,

il problema è di libertà di culto

e di rifiuto ad avere un padrone.

In chi hai fede tu?

Chi rifiuti?

Come è sempre successo, e sempre succederà, rifiutare il re non è mai stato
facile, ma quando vi rendeterete conto che la questione è quella lì, abbiate
coraggio e resistete.

Non vi fate confondere dalla forma con cui vi faranno la domanda, perché la
domanda è sempre la stessa: credete in Dio o nel re?

Alla libertà o alla schiavitù?

Ad maiora,

Kaan Reed

Disclaimer: il contenuto seguente è molto crudo e potrebbe urtare
la sensibilità di qualche lettore
, proseguite
a leggere solo se ve lo sentite
.

2 Maccabei 7 CEI – Il martirio dei sette fratelli

Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro
madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di
carni suine proibite. Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse:
“Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che
trasgredire le leggi dei padri”. Allora il re irritato comandò di mettere
al fuoco teglie e caldaie. Appena queste divennero roventi, il re comandò
di tagliare la lingua a quello che si era fatto loro portavoce, di scorticarlo
e tagliargli le estremità, sotto gli occhi degli altri fratelli e della
madre. Dopo averlo mutilato di tutte le membra, comandò di accostarlo al
fuoco e di arrostirlo quando ancora respirava. Mentre il vapore si spandeva
largamente tutto intorno alla teglia, gli altri si esortavano a vicenda con la
loro madre a morire da forti, dicendo: “Il Signore Dio ci vede dall’alto e
certamente avrà pietà di noi, come dichiarò Mosè nel canto che protesta
apertamente con queste parole: “E dei suoi servi avrà compassione””.

Venuto meno il primo, allo stesso modo esponevano allo scherno il secondo
e, strappatagli la pelle del capo con i capelli, gli domandavano: “Sei
disposto a mangiare, prima che il tuo corpo venga straziato in ogni suo
membro?”.  Egli, rispondendo nella lingua dei padri,
protestava: “No”. Perciò anch’egli subì gli stessi tormenti del
primo. Giunto all’ultimo respiro, disse: “Tu, o scellerato, ci
elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per
le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna”.

 Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta
mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo
dignitosamente: “Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le
disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo”.  Lo
stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane,
che non teneva in nessun conto le torture.

Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi
tormenti. 14 Ridotto in fin di vita, egli diceva: “È
preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di
essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione
per la vita”.

Subito dopo condussero il quinto e lo torturarono. Ma egli, guardando
il re, diceva: “Tu hai potere sugli uomini e, sebbene mortale, fai quanto
ti piace; ma non credere che il nostro popolo sia stato abbandonato da
Dio. Quanto a te, aspetta e vedrai la grandezza della sua forza, come
strazierà te e la tua discendenza”.

Dopo di lui presero il sesto che, mentre stava per morire, disse: “Non
illuderti stoltamente. Noi soffriamo queste cose per causa nostra, perché
abbiamo peccato contro il nostro Dio; perciò ci succedono cose che muovono a
meraviglia.  Ma tu non credere di andare impunito, dopo
aver osato combattere contro Dio”.

 Soprattutto la madre era ammirevole e degna di gloriosa
memoria, perché, vedendo morire sette figli in un solo giorno, sopportava tutto
serenamente per le speranze poste nel Signore.  Esortava
ciascuno di loro nella lingua dei padri, piena di nobili sentimenti e,
temprando la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: 22 “Non
so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né
io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore
dell’universo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla
generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro
e la vita, poiché voi ora per le sue leggi non vi preoccupate di voi
stessi”.

Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quel linguaggio fosse di
scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo; e non solo a parole, ma
con giuramenti prometteva che l’avrebbe fatto ricco e molto felice, se avesse
abbandonato le tradizioni dei padri, e che l’avrebbe fatto suo amico e gli
avrebbe affidato alti incarichi.  Ma poiché il giovane non
badava per nulla a queste parole, il re, chiamata la madre, la esortava a farsi
consigliera di salvezza per il ragazzo.  Esortata a lungo,
ella accettò di persuadere il figlio;  chinatasi su di
lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri:
“Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho
allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho
dato il nutrimento.  Ti scongiuro, figlio, contempla il
cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non
da cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano. Non temere
questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte,
perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della
misericordia”.

 Mentre lei ancora parlava, il giovane disse: “Che aspettate? Non
obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data
ai nostri padri per mezzo di Mosè. Tu però, che ti sei fatto autore di
ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio. Noi, in
realtà, soffriamo per i nostri peccati.  Se ora per nostro
castigo e correzione il Signore vivente per breve tempo si è adirato con noi,
di nuovo si riconcilierà con i suoi servi.  Ma tu, o
sacrilego e il più scellerato di tutti gli uomini, non esaltarti invano,
alimentando segrete speranze, mentre alzi la mano contro i figli del
Cielo,  perché non sei ancora al sicuro dal giudizio del
Dio onnipotente che vede tutto.  Già ora i nostri
fratelli, che hanno sopportato un breve tormento, per una vita eterna sono
entrati in alleanza con Dio. Tu invece subirai nel giudizio di Dio il giusto
castigo della tua superbia. Anch’io, come già i miei fratelli, offro il
corpo e la vita per le leggi dei padri, supplicando Dio che presto si mostri
placato al suo popolo e che tu, fra dure prove e flagelli, debba confessare che
egli solo è Dio; con me invece e con i miei fratelli possa arrestarsi
l’ira dell’Onnipotente, giustamente attirata su tutta la nostra stirpe”.

Il re, divenuto furibondo, si sfogò su di lui più crudelmente che sugli
altri, sentendosi invelenito dallo scherno.  Così anche
costui passò all’altra vita puro, confidando pienamente nel
Signore. Ultima dopo i figli, anche la madre incontrò la morte.

 Ma sia sufficiente quanto abbiamo esposto circa i pasti
sacrificali e le eccessive crudeltà”.

IL MANIFESTO CONTRO L’IDOLATRIA (ovvero i principi di Kaan Reed contro una società dell’idolatria)

Mosè ed il Vitello d'oro
L’adorazione del vitello d’oro – Nicola Poussin

Il problema è culturale. Si possono creare movimenti quanti se ne vogliono, ma fino a che non ci si concentrerà sulla creazione di un uomo nuovo, non si andrà da nessuna parte.

Qui non stiamo esercitando un mestiere o una professione, stiamo facendo resistenza. Non consideratevi “vlogger”, “influencer” o “divulgatori”, siete partigiani. Perciò unitevi e non identificatevi con l’ennesimo personaggio da idolatrare: non diffondete l’idolatria, e siete a servizio di principi e valori. Finchè non lo farete non farete bene alle masse.

Questo è il contributo del Literaryport e Kaan Reed per un manifesto per una Italia nuova.

  1. Non essere un idolatra: non seguire nessun’altro che il tuo talento in costante connessione con l’ispirazione data da Dio e con la logica esercitata su i dati di fatto;
  2. Prova ad essere pioniere: non avere paura di percorrere strade anguste e sconosciute, l’innovazione e la verità abitano spesso quegli anfratti;
  3. Credi più nel potere delle idee che nella loro rappresentazione;
  4. Credi che l’insicurezza e il dubbio siano valori non debolezze [1];
  5. Credi nel valore del coraggio e prediligilo alla prudenza;
  6. Abbi a cuore il messaggio più della forma con cui lo si trasmette;
  7. Abbi a cuore di divulgare certi principi più che identificartici;
  8. Coopera;
  9. Spenditi per fare controcultura, non controinformazione: un comportamento diverso, prende forma a partire da una cultura diversa;
  10. Possiedi ed esercita visione: coltiva dei valori di trascendenza oltre che valori di pragmatismo;
  11. Possiedi ed esercita pragmatismo: le idee se non portate sul piano della realtà rimangono senza effetti;
  12. Rispetta tutti i tipi di intelligenza: credi fortemente nel fatto che ognuno è intelligente a modo suo [2];
  13. Studia: apprendi e utilizza con appropriatezza la conoscenza a disposizione ai giorni nostri;
  14. Avvicinati all’innovazione con razionalità, rifuggendo sia una postura di assoluto entusiasmo che un’angoscia irrazionale.
  15. Sii conscio del fatto che gli esperimenti di psicologia e i costrutti scoperti in questi esperimenti, non servono solo a qualche professore per fare carriera o ad aziende multinazionali per lo sfruttamento commerciale, ma sono patrimonio dell’umanità e devono servire all’evoluzione dell’essere umano, perciò devono essere divulgati ale masse per comprendere gli errori fatti in passato e non ripeterli;
  16. Leggi Propaganda di Berneys [3] e comprendi che mentre tu cerchi in certi prodotti e servizi dell’intrattenimento, il potere cerca di raggiungere la tua mente e il tuo prezioso tempo;
  17. Leggi Psicologia delle masse di Gustav LeBon [4] e comprendi come l’individuo rischia di scomparire nell’identità collettiva. Perciò: proteggi l’individualità;
  18. Sii conscio che ibri sconosciuti alle masse, siano i riferimenti su cui l’elite si forma: attenzione a scambiare l’indottrinamento per istruzione.
  19. Sappi cos’è il Comportamentismo [5] e il modellamento classico di Pavlov [6] e operante di Skinner [7] e sappi che c’è chi li utilizza per indirizzare i tuoi comportamenti;
  20. Non credere che un bambino sia una tabula rasa, ma abbi fede nella sua potenzialità unica che deve essere preservata e fatta emergere in maniera naturale e illuminata;
  21. Abbi fede in una intelligenza saggia presente nella natura per cui segui il detto: “si naturam sequemur ducem numquam aberrabimus”; (“Se faremo della natura la nostra guida non arriveremo mai ad aberrazioni”)
  22. Credi ed esercita l’imperativo: “noli foras ire, in te redi, in interiore homines abitat veritas” (“Non rivolgerti all’esterno, rimani in te stesso, nell’intimità dell’uomo dimora la verità”);
  23. Leggi “If” di Rudyard Kipling [8];
  24. Conosci e credi nei principi di Autorealizzazione di Abraham Maslow [9];
  25. Conosci e credi nel percorso di individuazione espresso da C.G. Jung [10];
  26. Riconosci in C.G. Jung e Freud, due archetipi opposti sempre esistenti nel genere umano: l’introverso e l’estroverso;
  27. Conosci Wilhem Reich [11] e attraverso la sua storia comprendi che un conto è il talento, un conto è la fama, un conto è la storia ufficiale, un conto sono i reali contributi di pionieri scomodi alla narrativa del potere che fabbrica storie verosimili per celebrarsi, una volta arrivato al potere ed elimina i contributi degli antagonisti che ha schiacciato;
  28. Abbi fede nel fatto che questo meccanismo possa essere scardinato;
  29. Sappi cos’è il costruttivismo, e comprendi che in una società digitale la realtà non esiste, esiste solo la narrazione [12][13] a patto di non tornare ai dati di fatto, tangibili e reali;
  30. Referenzia e riconosci onestamente i contributi del pensiero altrui nelle tue affermazioni, scritti e idee;
  31. Abbi fede nel potere delle metafore che sono a volte più significative di una spiegazione logica;
  32. Comprendi che c’è stato un tempo in cui innovatori e uomini di spessore popolavano l’Italia;
  33. Non credere che chi non grida non esiste;
  34. Credi che si possa lottare e vincere senza lottare;
  35. Credi nella strategia più che nelle tattiche;
  36. Credi che si possa esistere con qualità senza doverlo necessariamente fare conoscere alle masse;
  37. Non avere timori reverenziali verso nessuno;
  38. Comprendi che la dicitura “il reato non sussiste” vuoldire che l’atto è stato confermato ma la legge è stata cambiata e quindi quell’atto è stato tolto dalla legge come reato;
  39. Ovvero che quando il potente è colto in castagna, cambia le regole del gioco;
  40. Prova riconoscenza;
  41. Ama la tenerezza ed esercitala;
  42. Non seguire i riflettori, ma spingi affinché valori e principi raggiungano le masse;
  43. Pensa che la più grande rivoluzione la si fa esprimendosi genuinamente con i propri genitori, perché da lì parte ogni relazione successiva con il mondo e se si ha paura di dire di no ai genitori, si continuerà a creare intellettualizzazioni astratte per giustificare che si sta vivendo una vita non autentica perché non si è avuto il coraggio di esprimersi per quello che si è di fronte alle aspettative altrui che ci hanno schiacciato. Se non si ha espresso il vero se nella triade familiare non lo si saprà esprimere all’esterno;
  44. Non avere idoli, ma trova spunti in uomini di valore che stimerai ma non servirai;
  45. Comprendi che l’unico maestro è la vita;
  46. Credi in un unico Dio;
  47. Mettiti a servizio della verità, della giustizia e dell’equilibrio;
  48. Sappi fare saltare i tavoli rinunciando a carriera e sicurezza quando richiesto dalla vita per salvaguardare dignità e integrità;
  49. Non avere paura di metterti gli uomini o le donne di potere contro, in nome della verità e dei dati di fatto;
  50. Valorizza l’umorismo e non l’ironia;
  51. Non offendere i valori altrui;
  52. Non ridicolizzare;
  53. Conosci la differenza tra gentilezza e debolezza;
  54. Conosci la differenza tra forza e aggressività;
  55. Conosci la differenza tra opportunità e opportunismo;
  56. Conosci la differenza tra naturalezza e bestialità;
  57. Credi più nella cooperazione che nella competizione;
  58. Credi che dove va uno vadano tutti [14];
  59. Abbi dei principi solidi ma sii sempre aperto ad arricchirli;
  60. Sappi riconoscere il simile nel diverso;
  61. Sappi resistere e difenderti dal prevaricatore;
  62. Comprendi che esistono i prevaricatori e quando li incontri non rinunciare alla tua identità docile, ma difenditi;
  63. Rispetta la minoranza;
  64. Prodigati per difendere il diritto della minoranza a rimanere minoranza;
  65. Converti più che combattere;
  66. Abbi a cuore più la libertà della morte;
  67. Rispetta la natura;
  68. Riconosci le tue contraddizioni;
  69. Abbi delicatezza con le contraddizioni altrui ed esercita dolcezza e comprensione;
  70. Credi nel potere della creatività e della fantasia;
  71. Fai sport (“mens sana in corpore sano”);
  72. Rispetta gli animali;
  73. Attiva l’amore del vero negli altri;
  74. Spegni la televisione;
  75. Rinuncia a guardare i prodotti cinematografici perché modificano il tuo immaginario inconscio per interesse;
  76. Ricerca;
  77. Sappi cos’è una blockchain permissionless;
  78. Comprendi che c’è differenza tra la centralizzazione e la decentralizzazione;
  79. Comprendi che questa società così com’è pensata non va bene: il Bitcoin nel 2009 è stato un colpo al cuore della società pensata dai potenti, ed è stato screditato per scongiurare una vera esplosione del sistema;
  80. Ricordati di Falcone, Borsellino, De Donno, Assange e McAfee e tutti quelli che sono stati perseguitati dal sistema perché hanno esercitato integrità e non si sono piegati al potere;
  81. Comprendi che in paesi come in Italia si è reso le masse inconsapevoli dell’esistenza di una rivoluzione in corso boicottando la diffusione di concetti strategici come la decentralizzazione della finanza, in quanto il controllo su le criptovalute e la burocratizzazione di questo mercato scongiura il collasso dello status quo ormai avviato e inarrestabile;
  82. Comprendi che un sistema economico alternativo era necessario, e che una nuova offerta centralizzata, basata su hitech, Intelligenza Artificiale, graduale ibridazione dell’essere umano con biotecnologie ed estremo controllo delle masse è solo un possibile scenario, coincidente con l’offerta pianificata dall’elite, non necessariamente è la definitiva alternativa con cui sostituiremo il sistema economico tradizionale collassato;
  83. Abbi fede nel fatto che non esiste una tecnologia malvagia, ma esistono uomini immorali e sociopatici che ne fanno un uso contro la dignità umana, argina quegli uomini, non la tecnologia che utilizzano. L’innovazione permette un estremo controllo, ma anche la totale democratizzazione;
  84. Abbi fede nella vita oltre quella sulla terra per cui non temere la morte;
  85. Metti tutti questi principi alla prova dei fatti;
  86. Sii consapevoli che ogni giorno, le occasioni della vita sono il campo in cui mettere alla prova i tuoi principi e valori, e non dare mai nulla per scontato e per definitivamente acquisito.
  87. Ad maiora: battiti per valori alti, non soffermarti a lottare per cose futili ed effimere
  88. Rinuncia a diventare l’ennesimo eroe: “beati i popoli che non hanno bisogno di eroi” [15].

[1] Monologo dell’insicurezza: https://theliteraryport.com/2018/03/09/monologo-dellinsicurezza/

[2] Teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner http://www.mariomalizia.it/MARIO/Tirocinio_Formativo_2013/Materiali_Lezioni_TFA/Lezione%20n.%206_con%20allegati/gardner_intelligenze_multiple.pdf

[3] Edward Berneys – Propaganda https://archive.org/details/BernaysPropaganda

[4] Psicologia delle Masse – Gustav Le Bon https://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_delle_masse

[5] Comportamentismo https://it.wikipedia.org/wiki/Comportamentismo

[6] Condizionamento Classico di Pavlov https://it.wikipedia.org/wiki/Riflesso_condizionato

[7] Condizionamento Operante di Sknner https://it.wikipedia.org/wiki/Condizionamento_operante

[8] Rudyard Kipling – IF https://www.poetryfoundation.org/poems/46473/if—

[9] Self-Actualization di Abraham Maslow https://en.wikipedia.org/wiki/Self-actualization

[10] Processo di Individuazione Junghiana https://it.wikipedia.org/wiki/Individuazione

[11] Wilhelm Reich https://en.wikipedia.org/wiki/Wilhelm_Reich

[12] Mistero del Costruttivismo #2: Si scodinzoli ai padroni https://theliteraryport.com/2020/10/31/mistero-del-costruttivismo-2-si-scodinzoli-ai-padroni/

[13] Mistero del Costruttivismo: Ovvero quando i dati non esistono esiste solo la narrazione https://theliteraryport.com/2020/10/23/mistero-del-costruttivismo-ovvero-quando-i-dati-non-esistono-esiste-solo-la-narrazione/

[14] WWG1WGA https://www.urbandictionary.com/define.php?term=WWG1WGA

[15] “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi” Brecht https://scuola.repubblica.it/campania-napoli-lscaivano/2016/02/24/beati-i-popoli-che-non-hanno-bisogno-di-eroi-brecht-sventurata-la-terra-che-non-produce-eroia-sarti-analizza-le-situazioni-rappresentando-le-nelle-societa-odierna-e-produci-un-saggio/

INCONSAPEVOLEZZA E VISIONE

La visione che non hanno i pragmatici ciechi potrebbe salvare le mandrie

Quando si vive senza lungimiranza e consapevolezza, qualsiasi tragedia del giorno dopo, viene preceduta sempre da una notte placida e serena.

Agli occhi di un osservatore altrettanto inconsapevole nulla desterebbe allarme, e dunque non verrebbe mai in mente che ci sia bisogno di un azione salvifica.

Il desiderio di rimanere nella normalità degli uomini d’altra parte, non dovrebbe portarli a non vedere il loro destino.

Non siamo bestie:

ascoltiamo chi ha conservato la visione.

Ad maiora.

KR

IO DICO ADDIO (ovvero “se prendete spunti citate”)

Condivido questo pezzo, tratto da una mail inviata ad un certo sito italiano, utilizzandolo come spunto per una sorta di lettera aperta a tutta una certa realtà italiana e come spunto per trattare di un problema tipico della nostra cultura moderna. Buona lettura.

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“Nell’anno ’99 di nostra vita… io… Francesco Guccini, eterno studente, perché la materia di studio sarebbe infinita e soprattutto so di non sapere niente. io chierico vagante, bandito di strada, io non artista, solo piccolo boccelliere, perché per colpa d’altri o vada come vada, a volte mi vergogno di fare il mio mestiere…. io dico addio” Guccini – Addio

In riferimento alla rassegna stampa di questa mattina [1], a minuto 4’29” ci si riferisce al video sul progetto di Neuralink di Musk, applicato ad un maiale. Avete spontaneamente datato quel video al 2015. 

Vi chiedo: come fa ad essere un video del 2015 se è un progetto divulgato nell’estate 2020? 

Questo errore, spontaneo e sovrappensiero, sembra piccolo piccolo, ma fa comprendere invece a mio parere, ma forse al parere solo di osservatori attenti, una cosa molto più significativa.

Ovvero, apre un varco a quella che è una prassi di lavoro tra i comunicatori di professione e i professionisti del marketing: le idee con cui si cimentano non sono farina del loro sacco, ma sono pescate di qua e di là sulla rete e sacrificate all’altare del “Content Making” [2]. 

Più o meno siamo di fronte al fenomeno che un autore famoso aveva genuinamente testimoniato in una intervista dicendo che molti dei suoi libri per adolescenti, poi diventati film mainstream, li costruiva sulla base degli sfoghi e riflessioni di ragazzi che scrivevano sui loro blog personali disseminati nel web. 

Sono arrivato ad una conclusione: tutta la vostra categoria di controinformazione, comunicatori di professione, a quanto pare, ha come minimo comune multiplo questa postura dello “scopiazzamento-selvaggio-mai-referenziato-se-la-referenza-non-ha-pedigree“.  

Quel video che dite essere del 2015, ma che non può esserlo, e ho già spiegato perché, contiene più o meno le mie considerazioni scritte in Generazione Chip [3], Progresso, ma siamo pronti [4], Il Diritto alla piena umanità [5], che pure vi ho condiviso. 

La mia idea è che avete sposato gli spunti sollecitati da quegli articoli, perché ve li ho condivisi svariati mesi fa, volevate affrontarli, ma emanciparvi dalla fonte poco autorevole da cui li avete appresi per la prima volta: Theliteraryport.

Volevate referenziare in modo più inattaccabile, e allora, per referenziare quegli spunti in modo più forte e spendibile a livello pubblico, avete preso un video del TG1 [6]. Salvo non sapere assolutamente nulla di quegli argomenti. Neppure sapere che Neuralink ha avuto la sua fase di dissemination [7] nel 2020, e che quindi mai e poi mai possa essere retrodatato al 2015.

 Il servizio del TG1 è comunque approssimativo, a loro volta hanno preso un professionista della comunicazione, a cui la redazione – immagino – gli ha attribuito un argomento completamente a lui/lei estraneo e gli/le ha detto “facci un servizio per il notiziario della sera“. 

La mia ipotesi di base è che abbiate datato il video della RAI al 2015 per esigenza, come detto, perché funzionale ad obiettivi di comunicazione: cioè per passare l’idea che sono argomenti diffusi e su cui ci si sta già interrogando ad un livello divulgativo. 

Ma rinnovo la domanda che facevo in principio: come fa ad essere un video del 2015, se questi sviluppi di Neuralink sono stati disseminati in estate 2020?

Dettagli irrilevanti, immagino, alla luce delle esigenze comunicative.

Andando a vedere a quando è datato il video della RAI comunque si trova “inverno 2020” – abbastanza in ritardo tra l’altro rispetto all’originale disseminazione del progetto Neuralink il che indica come i palinsesti e le programmazioni televisive o web, siano comunque in ritardo rispetto alle “domande di ricerca”. Perché le prime seguono regole importanti per aumentare l’audience, le seconde argomenti strategicamente rilevanti che facciano aumentare la competizione alle industrie.

Queste considerazioni agli occhi dei più sfuggono, perché non si hanno i rudimenti base per inserirsi e orientarsi nella materia. I più come voi, fanno solo riferimento all’autorevolezza della fonte e non ai contenuti. Quindi ecco la ricerca sfrenata del testimonial sdoganato alle masse, con un faccione che rassicuri e susciti fiducia, a cui affidare idee pescate altrove.

Non importa se per essere efficaci si debba scarnificare la selvaggia tigre e ricoprire con la sua pelliccia il domestico gatto.

Il problema è che quegli stessi “faccioni” che hanno autorità e credibilità tra le masse, si muovono nel buio in determinati campi di innovazione, dato che a loro volta non hanno le basi né per approfondire né per comprendere. 

Eppure, i faccioni esclamano e le masse applaudono.

Quindi, in ultima istanza, si ha a che fare con ciechi che guidano ciechi nel buio

Questo implica che certi affondi verticali  o spunti non scontati, pescati da alcune discipline (come questo di Neuralink, dalle biotecnologie, o della “dissonanza cognitiva” e dell’acquiescenza al potere, dalla Psicologia Sociale) – non giustificati in bocca ad alcuni individui con un background lontanissimo da quelle discipline, e senza alcuna relazione con quelle materie – vengono affrontati in modo superficiale e senza coglierne la vera potenza e rilevanza; e si appiattiscono a slogan, e vacui rimandi esotici. 

Che mi risulti l’unico “luogo” in cui si è citato il diritto ad essere cento per cento organici e su cui si è fatto riferimento all’impatto del progresso tecnologico sul libero arbitrio è stato su – quello che io consideravo il primo “manifesto” (un “manifestino”) del diritto ad essere uomini 100% organici – sul Literaryport.  

E non mi risulta nessuno che l’abbia fatto in Italia prima del mio spunto di marzo 2020, in quei termini. Anche quel video RAI è postumo. 

Se vi inserite in alcuni argomenti e discipline di cui non padroneggiate le basi, e le cui deduzioni non possono essere farina del vostro sacco, perché prendete solo degli spunti in modo inorganico e li infilate in narrative fragili ma sacrificate al content making del vostro ufficio comunicazione, abbiate almeno la correttezza: 

1. Di citare la fonte da cui avete davvero preso quello spunto, se pur sconosciuta e non sdoganata alle folle; 

2. Di accertarvi di avere studiato meglio i dati portati all’attenzione, perché è necessario che arriviate a farvi le domande davvero rilevanti, se no “è come brandire l’ennesimo bastoncino col fuoco per affascinare le altre scimmie” (mi autocito [8]).

Personalmente, non mi piace questo fagocitare frenetico di tutto ciò che c’è sul web solo per creare contenuti dei vostri show, senza mai citare chi si sforza di produrre intuizioni grezze, ma non banali, sulla base delle sue conoscenze e ricerche, e li restituisce con fatica all’opinione pubblica. Se pur piccolina – diciamo: “opinionina”. 

Facile prendere un semilavorato e portarlo a finitura da chi ha lavorato sul grezzo con fatica: trovare il “blocco” grezzo non è banale, soprattutto quando tutta l’opinione pubblica è concentrata a confrontarsi in altre direzioni. Neppure lavorarlo per “sottrazione” [9], quel grezzo, è banale.

Occorre riconoscere il merito a chi si è mosso in quei campi inesplorati e ha portato la luce di quelle gemme, se pur grezze, che hanno avuto il pregio di “farvi guardare dove non guardavate“.

Continuando la metafora: il processo produttivo della vostra azienda estrapola semilavorati da “aziendine anonime”, ma di qualità, ma la vostra funzione marketing vi ha detto di preferire di agganciare il prodotto finale che ne ricavate, a brand più conosciuti. Per ampliare il bacino potenziale di clienti.

Chi ha orecchie per intendere intenda.   

Indipendentemente dall’efficacia di queste regole della comunicazione e marketing, a quanto pare l’Italia non crescerà mai perché non è popolata da gente corretta. 

Aggiungerò questa vostra realtà alle altre della controinformazione con cui mi sono interfacciato, e con cui ho più o meno vissuto lo stesso spiacevole fenomeno. 

A quanto pare mi sto interfacciando con un’unica categoria apparentemente eterogenea, di chi vuole solo seguire un trend che tira: quello del “contro”. 

Detto questo, è l’ultima volta che vi scrivo o vi aggiorno sulla pubblicazione dei miei pezzi sul Literaryport, dato che non ho mai avuto un feedback neppure per cortesia.

Inoltre, sicuro che continuerete a prendere spunto e fagocitare le intuizioni degli anonimi nessuno ma competenti [10], e che spulcerete nel web alla ricerca frenetica dello spunto per il vostro content making, e che farete programmi dei vostri show con puntate dai grandi numeri, e che attribuirete i concetti copiati a “faccioni che tirano” reputate più vincenti secondo le regole della comunicazione, e che continuerete a non citare mai i veri autori di quelle idee, citando un originale pensatore – a differenza vostra – io dico “Addio” [11]. 

Ma vi ricordo che la posta in gioco è molto di più del senso di autoefficacia personale di qualche personaggio in cerca d’autore (cit.), dell’approvvigionamento dell’ego di comunicatori di professione, che magari si sono visti ignorare dal mainstream e che ora si sono inseriti nel “contro” di minoranza come efficace ripiego, o per rinvigorire l’autostima che sentite crescere ogni volta che vi rendete conto che la vostra fama cresce.

C’è bisogno di Uomini nuovi, corretti, che non siano idolatri, che non abbiano timori reverenziali di fronte nessuno e che si battano con intelligenza critica proteggendo a tutti i costi il nuovo dilemma della nostra epoca:

il diritto di essere uomini 100% organici. 

Di questo si tratta. E forse, i vostri faccioni con pedigree, tra qualche anno capiranno cosa intendo e potrenno poclamarlo come nuovo slogan “che piace”: “cento-per-cento-organici-cento-per-cento-organici-cento-per-cento-organici…bla..bla..bla..son…fico…questa..è nuova…”.

Comunque colgo l’occasione per ringraziarvi, perché mi avete fatto comprendere perché Literaryport e Kaan Reed sono davvero di valore, originali e unici, pionieristici e out-of-the-box-thinker: ci scriverò un pezzo, un manifesto di stile nei prossimi giorni.

Ad maiora,

Kaan Reed.  

“Nell’anno ’99 di nostra vita io, giullare da niente, ma indignato, anchio qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico, sperando però che tu non le prenda come un gioco…tu ipocrita uditore… mio simile…mio amico “

[1] Verso Matrix 2020 – 100giornidaleoni: https://100giornidaleoni.it/tv/verso-matrix-2022-un-solo-diktat-annullare-lessere-umano/

[2] Content Creation: https://en.wikipedia.org/wiki/Content_creation#:~:text=Content%20creation%20is%20the%20contribution,user%2Faudience%20in%20specific%20contexts.&text=A%20Pew%20survey%20described%20content,contribute%20to%20the%20online%20world.%22

[3] Generazione Chip – Kaan Reed: https://theliteraryport.com/2020/03/19/corona-virus-larrivo-chip-sottocutaneo/

[4] Progresso, ma siamo pronti? – Kaan Reed: https://theliteraryport.com/2020/05/25/progresso-ma-siamo-pronti/

[5] Il Diritto alla piena umanità – Kaan Reed: https://theliteraryport.com/2020/06/02/il-diritto-alla-piena-umanita/

[6] Servizio TG1 su Neuralink: https://www.youtube.com/watch?v=41M0tMcSU2Y 

[7] Dissemination and Exploitation in Horizon 2020 – Why does dissemination matter? (pg. 6) https://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/other/events/2017-03-01/8_result-dissemination-exploitation.pdf

[8] Monologo dell’insicurezza – Kaan Reed: https://theliteraryport.com/2018/03/09/monologo-dellinsicurezza/

[9] Subtractive Manufacturing: https://marketbusinessnews.com/financial-glossary/subtractive-manufacturing/

[10] Anonimi nessuno non si inginocchiano: https://theliteraryport.com/2021/08/04/anonimi-nessuno-non-si-inginocchiano-ovvero-la-favola-di-esopo-2-0/

[11] Addio – Guccini: https://www.youtube.com/watch?v=Tb7yYKq_UnI 

LA FORMULA ERRATA CHE STA CAMBIANDO LE SORTI DEL MONDO (ovvero “La falsa narrativa dell’impatto ambientale”, alias “message to B.G.”)

La formula è sbagliata [1].

Caro B.G. che ne dici di diversificare la variabile P, persone, sulla base della loro impronta ecologica?

Poi ti suggerirei di applicare la legge di Pareto [2] secondo la quale il 20% delle variabili influenza l’80% del risultato, e l’80% delle variabili influenza il 20% del risultato.

Pertanto arriveresti ad affermare che, il 20% della popolazione ha l’80% dell’impatto sull’ecosistema.

Mi chiedo quale categoria della popolazione sia quel 20%?

Diciamo che è la categoria imprenditore, CEO di industrie e altri decisori delle società globali, come te.

Caro, B.G., nella tua vita la tua impronta, attraverso le tue attività è paragonabile a quella di centinaia di migliaia di persone “normali”.

La tua impronta non può essere paragonata all’impronta di un giornalista o un artigiano, per esempio.

Dovresti inserire nella formula un fattore di peso da accoppiare con categorie diverse [3], da avere nella variabile di P un valore composto, attraverso il quale arriverai alla conclusione che non devi ridurre il numero di tutte le persone, ma quello con l’impronta più alta, come te e gli altri tuoi colleghi CEO e compagni d’élite, che probabimente considerano il resto degli umani come bestiame da cancellare dalla faccia della terra.

A causa di questo pregiudizio sei arrivato a una conclusione errata.

Non sarebbe un problema, se ora non spostassi miliardi di persone (con miliardi di capitali corrispondenti) nella direzione che hai previsto tu: il depopolamento di persone normali, non dell’élite energivora ovviamente.

Ascolta, sei un filantropo, vuoi davvero fare bene a Gaia [4]?

Nasconditi, non cercare di proporre le tue “soluzioni” all’umanità.

Ad maiora.

KR

[1] Bill Gates : Reduce World Population With New Vaccines https://theliteraryport.com/wp-content/uploads/2022/09/Bill-Gates-_-Reduce-World-Population-With-New-Vaccines.mp4 (1’52”)

[2] Principio di Pareto https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Pareto

[3] La falsa narrativa dell’impatto ambientale https://www.youtube.com/watch?v=w_yPzd0YZxo

[4] Gaia https://it.wikipedia.org/wiki/Gea

IL COPIONE DELLA TRANSAZIONE GRADUALE DELLA RICCHEZZA DI STATI SOVRANI (OVVERO IL COLPO DI STATO 2.0)

Il pandemificio – INCHIESTA TV RSI. (CH), 2010

Lasciamo perdere tutto quanto è riportato in questo video, guardatevelo bene e poi ricevete questa mia breve e schietta riflessione.

A me pare che se costringi degli stati ad acquistare determinati prodotti, di un determinato settore, in modo cadenzato negli anni, con una formula che si ripete, sei riuscito gradualmente a trasferire la ricchezza delle nazioni verso un determinato settore, che poi finanzierà, che ne so, un progetto di stato globale e unificato che ha riserve di capitale equipollenti a quelli che servirebbero ad uno stato globale.

Costruisci prima lo scheletro e poi aggiungi i muscoli, tendini etc. Lo scheletro è il capitale economico.

Qualcuno ha trovato la formula per prosciugare e indebolire le economie di stati sovrani, in modo graduale e cadenzato.

E ora, chiamatemi complottista….perché sono il solo a fare certe considerazioni….

ah l’RSI è la radio televisione svizzera!

Questa per me è una transazione graduale della ricchezza di nazioni sovrane, ovvero un colpo di stato 2.0.

Ad maiora.

ANONIMI NESSUNO NON SI INGINOCCHIANO (OVVERO “IL LUPO E L’AGNELLO” 2.0)

Il lupo e l'agnello_
Il lupo e l’agnello, favola di Esopo

E’ un momento storico in cui occorre unire le forze per rafforzare l’ultimo argine alla libertà.

Si tratta di un discorso di valori. Di ultime trincee valoriali che non si possono valicare. Nel mondo in cui vivo e vivrò, i valori più importanti sociali sono il rispetto, la verità, la libertà, la sensibilità, la fantasia, la curiosità e il dubbio. Non sono gli strumenti per diventare qualcuno, ma per esorcizzare l’adulazione e l’acquiescienza.

Eppure i mass media spingono e inducono ragionamenti diffusi e confusi associando persone credibili a validazioni di linee narrative verosimili ma non avvalorate dai dati. Siamo in piena epoca di costruttivismo, dove la realtà non esiste, ma esiste solo la verosimiglianza.

Siamo in un momento di ragionamenti verosimili ma confusi per cui il siero è sì sperimentale ma obbligatorio, la democrazia è fiducia e affidamento acritico alle istituzioni, la scienza è certa, indiscutibile e rivelata da alcuni eletti. [1]

E invece, la democrazia è partecipazione, è confronto, è incontro di argomentazioni, è ascolto di argomentazioni, è mescolanza di punti di vista e contaminazione di più componenti discordanti basata sul rispetto delle minoranze.

La scienza è dibattito, e non chiede di essere seguita per cieca fiducia ma di essere sfidata, migliorata graduamente, pezzo per pezzo. La scienza chiede di ricevere domande per rispondere e fortificarsi, non ubbidienza e fede. E l’atteggiamento critico non è prerogativa delle comunità scientifiche ma deve essere ritrovato nel tessuto sociale in cittadini preparati, curiosi, attenti e tolleranti.

Se pur ci attacchino, con narative approssimative, non dobbiamo rinunciare alla dialettica e al confronto.

L’incontro rimane un’opportunità, e per intercettare questa opportunità dobbiamo abbassare il baricentro, e aderire strettamente ai dati di fatto. Individuare e interiorizzare una narrativa di resistenza per rendere coerente il nostro agire, ma anche per poter confrontarci con chi la pensa diversamente.

Portiamo all’attenzione domande rilevanti.

Ad esempio, l’obiettivo del sistema paese in uno stato di crisi dev’essere salvare il più possibile vite, e se l’obiettivo era questo, si sarebbe dovuto supportare chi stava avendo successi nel farlo e portava dati empirici di vite salvate o no? Le cure domiciliari hanno guarito migliaia di infetti e i dati empirici sono inconfutabili. Chi ci spiega il perché dell’arresto di questa direzione di sperimentazione? Di chi sono le responsabilità di questa scelta paese?

In una fase storica in cui le risposte certe sono poche, occorre concentrarsi su le domande, evitando la bagarre su direzioni di confronto sterili e distraenti.

1.E’ vero che i vacc****i protraggono gli agenti virali?” E se sì, perché impedire la circolazione dei “non vacc****i” e fare invece circolare dei “vacc****i” che comunque possono contagiarsi e contagiare?

2.Perchè a New York a Ottobre 2019 in Event 201 si parlava di imminente (non possibile, ma imminente) pandemia di SarsCov2, e né un nostro ambasciatore italiano in USA, né il ministro degli esteri, né un qualsiasi giornalista inviato RAI, nessuno, ha portato l’informazione in Italia, al governo italiano, attivando un allarme verso un piano di gestione della crisi in tempi utili?

3. Perché a Bergamo non si sono fatte le autopsie? Autopsie in tempi che avrebbero dato tante informazioni e salvato tanti ammalati ed evitato errori che hanno saturato le terapie intensive.

4. Perché si accettano delle terapie geniche innovative sperimentali, ma non le terapie domiciliari altrettanto sperimentali? Perché sperimentare con le terapie geniche va bene, ma con le cure domiciliari no?

5. Perché in Italia è stata fatta sparire la frase “chi si rifiuta” nel paragrafo sulle discriminazioni nel documento del regolamento (UE) 2021/953? Chi l’ha tolto? Perché?

6. Perché per le vittorie agli europei, il giro d’italia, il giro di francia, eurovision, si può fare assembramenti per manifestari per diritti civili no?

7. Perché i medici che somministrano il vaccino ricevono lo scudo civile e penale?

8. Perché persone vacc****e (con due dosi) per entrare in conferenza devono fare i tamponi?

9. Perché, la comunità scientifica è ancora divisa su alcune tematiche non condivise, mentre i politici senza dubbi scelgono di seguire esperti che propongono un filone piuttosto che l’altro, qual’è la ratio?

10. Qual’è la giustificazione con cui si estende lo stato di emergenza fino a dicembre?

11. Perché mentre si fa una legge contro le discriminazioni e i pregiudizi di genere, si spacca il popolo tra chi ha ubbidito fedelmente e chi si è permesso di esercitare il dubbio? Perché discriminare un transessuale è reato, e discriminare un individuo che non vuole fare da cavia invece è accettabile?

Queste domande ce le dobbiamo avere chiare tutti. E non c’è bisogno che vi sia un referente autorevole che suoni un campanellino per ricordarci che esistono queste cricche nella narrativa di maggioranza. Siamo noi, preparati e attivi a portare questi elementi alla narrativa di resistenza.

Vi consiglio di rifuggire e non creare nuovi personaggi, eroi e idoli e diventare noi individui autentici, di spessore, anonimi, ma preparati.

La fabbrica degli idoli e del culto della personalità è la causa della perdita della nostra identità e della capacità di vigilare su i nostri diritti (cit. Calamandrei).

Il potere ha l’interesse a produrre idoli che distraggano affinché non venga speso il tempo a prepararsi e aggiornarsi sul dibattito pubblico.Il potere ha paura degli anonimi preparati e preferisce i qualcuno, specie se impreparati e magari a libro paga.

Ai compagni di viaggio ricordo che “la costituzione non è una macchina che una volta messa in moto, va avanti da se. (..) perché si muova bisogna ogni giorno metterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro lo spirito, l’impegno, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”. SULLA LIBERTA’ BISOGNA VIGILARE (cit. Calamandrei)

A gli apparenti antagonisti dico invece: “Salvaguardate oggi i nostri diritti, affinché possiate garantire un domani i vostri!”

Unitevi a noi, non è più una faccenda di polarità opposte. La dicotomia è solo apparente, la questione è di dignità umana. Aiutateci ad allestire le trincee in salvaguardia di questa dignità perché serviranno anche a voi in futuro.

Lo so, la verità fa male, ma è sempre verità: sperimentare comporta rischi ed è un fatto. Si sta sperimentando sulle masse e si stanno esponendo persone a rischi. Intanto potete inventarvi termini per screditare le posizioni discordanti e proteggere le vostre sicurezze, oppure ascoltare chi non è pagato da nessuno, ha conservato una posizione di obiettività ed esercita (semplicemente) prudenza.

Abbiate dubbi.

Lo stile comunicativo di chi ci governa induce la gente, ad una postura di acquiescienza verso chi gli pone pressione per scegliere di fare qualcosa su cui è dubbioso, e paura verso chi è falsamente dipinto come l’untore.

Nella comunicazione dei governanti ci sono tecniche becere di propaganda e persuasione, nei comportamenti assurde contraddizioni. Un medico che salva i concittadini, sul campo di battaglia, con terapie domiciliari è trattato come un criminale e rischia di essere radiato. I potenti si abbracciano e fanno convivialità, mentre i ristoratori li hanno messi in ginocchio per più di un anno perché fare convivialità narravano fosse uno dei più pericolosi veicoli di contagio. Per loro no a quanto pare. Il mondo è alla rovescia. E lo è perché la maggioranza è distratta e non si posiziona.

Un’intera classe politica, dirigente, tutti i media e giornalisti, scientifica ha fatto leva sull’emotività delle masse e ha portato le persone sotto la spinta della paura a partecipare in massa ad una sperimentazione, che per definizione, porta rischi.

In tutto questo caos, pensare di essere dalla posizione giusta e sentirsi superiori moralmente, non solo potrebbe essere sintomo di ignoranza, o un indizio di non avere fatto sufficienti ricerche, ma è un rischio da cui rifuggire in quanto il Groupthink, sentirsi dalla parte dela ragione escludendo la critica e la dialettica, qualsiasi sia il gruppo a cui si appartenga, porta a gravi derive.

Tra chi prende le decisioni per noi c’è una enormità di gente incapace di esercitare obiettività. O per conflitti di interesse o per caratteristiche personali [3].

12. Chi sono gli esperti incaricati di influenzare le nostre vite con le loro previsioni?

13. Qualcuno ha fatto un’investigazione per capire se sono privi di conflitti di interessi?

14. Chi sono i politici che stanno con acquiescienza seguendo i sedicenti esperti scientifici?

15. Sono in condizioni di obiettività? Anche per loro, qualcuno ha fatto un’investigazione per comprendere se c’è assenza di conflitti di interesse?

Con tutta franchezza questa situazione che stiamo vivendo, in riferimento all’attacco che stanno subendo i non vacc****i, mi ricorda la favola di Esopo, del lupo e dell’agnello.

Un lupo che beveva l’acqua ad un ruscello diceva all’agnello “mi stai sporcando l’acqua ti devo divorare”, al ché l’agnello rispondeva che si trovava a valle rispetto al lupo, per cui il lupo rispondeva “allora i tuoi genitori mi hanno sporcato l’acqua”, e lo divorava.

Anche nel nostro caso la logica, dobbiamo essere consapevoli che è saltata: c’è qualcuno che vuole andare a tutti i costi in una determnata direzione. E che “nulla si possa contro la prepotenza” sembra essere l’amaro insegnamento della favola di Esopo, tuttavia io credo invece che si possa fare qualcosa.

La soluzione è non lasciare nessun “agnello da solo”.

Occorre diventare tanti nessuno preparati che fanno queste domande quotidianamente e instillano il dubbio nel pensiero delle persone della propria rete. Questo è il nostro compito. Imparare bene le contraddizioni della narrazione di chi ci attacca e porre le giuste domande a chi ci avvicina, ai lupi e alle altre pecore, affinché si schierino con noi e capiscano che oggi siamo noi, domani toccherà a loro e quindi occorrerà agire risoluti contro la prepotenza.

Attivare ed evangelizzare, orde di agnelli, per non rimanere soli di fronte al ruscello.

E per fare questo occorre evitare certi termini che ci mettono nella condizione di perdere qualsiasi apertura e disponibilità al dialogo di persone che potrebbero avere comunque una posizione di indecisione e che quindi potremmo coinvolgere (ad esempio weather engineering, satanismo, ordine mondiale).

Portare l’attenzione su i dati di fatto.

Evitiamo di subire questa inerzia che si sta palesando verso una polarizzazione della società. Non rinunciamo a mischiarci con le posizioni discordanti perché la diversità rimane ricchezza. Se falliamo nel mantenere la mescolanza falliamo nel manentenere la democrazia.

Il lupo e l’agnello

Un agnello si dissetava nell’acqua purissima di un ruscello. Sopraggiunse un lupo in caccia: era digiuno e la fame lo aveva attirato in quei luoghi.

Nel vedere la bestiola indifesa gli venne l’acquolina in bocca e decise di trovare un pretesto per attaccare lite, in modo da poterlo mangiare senza che nessuno potesse dire di averlo mangiato senza motivo.

– Hei tu, perché intorpidisci l’acqua che bevo? – disse il lupo.

– Come posso intorpidirla, se l’acqua scorre da te verso me?! – rispose l’agnello.

– La sporchi – insisté il lupo crudele – E poi so che l’anno scorso hai detto male di me!

– Io?! Ma se non ero ancora nato – rispose l’agnello.

– Se non sei stato tu, è stato tuo fratello!

– Non ho fratelli!

Il lupo spazientito ed affamato non lo fece neanche terminare, si avvento su di lui dicendo:

– Allora qualcuno dei tuoi; perché voi, i vostri pastori e i vostri cani ce l’avete con me. Devo vendicarmi!

E qui, mi permetterete di ritoccare lievemente la favola di Esopo….

Finale 2.0

Detto questo il lupo provò ad agguantare l’anonimo e solitario agnello,

ma una orda di anonimi piccoli agnellini comparsero dalla foresta

e cacciarono il lupo.

Il lupo e l’agnello 2.0 (Ovvero, anonimi nessuno non si inginocchiano)

[1] I no vax che non ti aspetti, impossibili da persuadere al vaccino per il Covid https://www.corriere.it/cronache/21_luglio_16/no-vax-covid-vaccino-scienza-a3223a92-e59a-11eb-b02e-abf05f14a13d.shtml

[2] Sentite cosa dice Ricciardi della variante Delta! min 2’40”’

[3] “Macron è pericoloso”, lo dice uno psichiatra

LA LIBERTA’ VALE PIU’ DELLA MORTE (cit.)

la libertà vale più della morte

Ognuno ha le sue priorità nella vita certo, ognuno tenga la sua certezza, io non ne ho. Il problema è che la gente che la pensa come me generalmente è pacifica e si fa i ca**i suoi, non vuole convincere gli altri delle proprie posizioni e non crede nelle crociate.

Mentre chi la pensa diversamente spesso le muove in virtù di certezze date solo da orientamenti di personalità iperegotici ma non giustificate da nient’altro.

Questo tipo di persone chiama molto facilmente irresponsabili gli altri e li giudica. (A proposito di responsabilità, in futuro si chiariranno gli effetti della popolazione dei vaccinati sulle comunità e sull’evoluzione del virus).

Si sentenzia che la salute sia meglio della libertà, per cui bisogna fare questo o quell’altro a forza, perché ce lo impone la scienza, ma mi si deve spiegare su quali condivisioni raggiunte della comunità scientifica. Dato che ancora questa comprende voci discordanti e posizioni completamente opposte, perchè andare in una o nell’altra direzione?

I governi procedono a tentoni, quanto la comunità scientifica, tuttavia, perennemente sicuri dettano la direzione, e scopriremo in futuro per salvaguardare gli interessi di chi.

In tutto questo caos, pensare di essere dalla posizione giusta e sentirsi superiori moralmente, non solo potrebbe essere sintomo di ignoranza, o un indizio di non avere fatto sufficienti ricerche, ma è un rischio da cui rifuggire: attenzione al Groupthink, perché qualsiasi sia il gruppo a cui si appartenga, nessuno è unto dal signore, nemmeno Bill Gates (o soprattuto Bill Gates).

Ad maiora.

Nel suono (ovvero, i bineurali)

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La promessa di un godimento immediato si infiltra insinuoso

negli unici ingranaggi di cui sono composte le mie scelte

Mi promette e pretende,

Ma io no.

Nel suono mi ritrovo

La differenza tra un uomo libero e un prodotto

è un suono.

Per avvicinarsi all’essenza della umanità, e smettere di essere prodotti, (e lo siamo di default se siamo nati e cresciuti in questa società), occorre solo riavvicinarsi al Suono. Tutto quello che ci serve, tutto quello che siamo. Il resto è sofisticazione che rende l’uomo schiavo di schemi indotti. L’Om è libera connessione.

Bineural sound – Activation Pineal Gland

I bineurali, unico “entertainment” da cercare in questa vita. Tutto il resto è tempo perso. (A parte l’amore).