LA RETE DEI PIGLIANCULO #2 – LA RIVOLUZIONE INDIVIDUALE

La rete dei Piglianculo e la Rivoluzione Individuale

Ripropongo questo mio scritto del 2010 che modifico in una versione meno letteraria e più “civilmente attiva”. Faccio seguire qui di seguito alcune integrazioni:

1. La “Rete dei Piglianciulo” https://literaryport.com/2017/09/20/la-rete-dei-piglianculo-2/ non è uno scritto pessimistico, una resa malinconica ad un realismo disincantato e cinico, ma piuttosto una presa di coscienza che, con un linguaggio letterario, descrive l’unico realistico strumento di rivoluzione: quella individuale.

2.  REALISMO. La rivoluzione si fa con uomini realisti, che non si credono immuni alla pressione del potere, del conformismo, della persuasione di massa, ma assumono consapevolezza degli strumenti di cui dispongono. Uomini che comprendono che i confezionati santi, eroi, geni, capi a cui è affidato il destino del paese, sono illusioni di massa per sollecitare un pensiero infantile fatto di nero e bianco. Gli Uomini che hanno costruito i loro sogni, e che non hanno ceduto ad un falso Sé cinico e disilluso, creano una rete sociale migliore. La “rete dei piglianculo” siamo tutti noi quando la società ci avvilisce e ci induce a soccombere al potere del conformismo, così come siamo tutti noi a creare una rete di Uomini, quando invece scegliamo la verità e il rispetto dei dati di fatto. E’ chiaro che dobbiamo “andare contro a volte l’insegnante” se siamo gli alunni, o “contro la nostra autorità”, se siamo noi gli insegnanti: anche le persone in posizioni decisionali, fanno la loro rivoluzione, quanto quelli che non lo sono. Avere il coraggio di riconoscere il dato di fatto piuttosto che cedere alla tentazione di spiegare con “eroi e streghe” crea un riverbero enorme quando chi lo esercita è in una posizione di responsabilità. La rete degli Uomini che hanno fatto la propria rivoluzione personale crea più beneficio della rete dei piglianculo. 

3. COMUNITA’. Siamo tutti connessi. Qualsiasi sia la nostra cultura, la nostra posizione politica, o il nostro lavoro. Funzioneremo come comunità quando capiremo che non occorrono bombardamenti, azioni violente, marce, ma banali, piccoli gesti di onestà e concrete rivoluzioni individuali.  

Detto tutto questo, la mia nuova versione della “Rete dei Piglianculo” indica che una rivoluzione civile è possibile e passa da una rivoluzione individuale. Qui ne suggerisco una, semplice, bistrattata, in declino ma potentissima… 

 

“Per saper cos’è l’amore devi aver cantato e pianto Nelle lacrime e nel canto c’è la storia di ogni cuore…”. Ascoltando Carlo Buti… ho una idea, una percezione: c’erano tempi in cui l’individualità produceva cultura… quei tempi mi insegnano che il genio non è di uno solo ma può essere coltivato da tutti. Esistono istanti in cui Dio si manifesta e ci rende grandi e forti , inamovibili dalle leve del potere. Ci sono istanti in cui capisci che un conto è lo spirito, un altro è la razionalità. Un conto è l’individualità un altro è il riconoscimento sociale. un conto è la forza un altro è il potere. Un conto è il talento, un altro è la carriera. Un conto è il genio, un altro è la fama. Un conto è l’Uomo, un altro è il piglianculo.

La rete dei piglianculo

Quando lo prendi in culo, io so solo che è una brutta sensazione. Che non voglio provare. Ma colui che me lo mette nel culo oggi dice di averla presa nel culo a sua volta quando aveva la mia età. E chi la mette nel culo a me oggi, è chi l’ha presa nel culo alla mia età da chi probabilmente alla mia età l’ha presa nel culo. … Perché, si dice, che se la prendi nel culo alla mia età la potrai mettere nel culo quando avrai l’età di chi te la mette nel culo ora. Si forma la rete e così le cose vanno avanti. C’è una massima popolare che mi ha insegnato mio Zio: “se sei martello batti, se sei incudine statti”. Funziona perciò così. Solo che succede tutto in modo più dinamico e protratto nel tempo, nella storia. E’ uno spirito della società che scivola di generazione in generazione. C’è un periodo in cui sei incudine, se ti fai battere con pazienza poi nel tempo potrai avere la possibilità di diventare martello e allora sarai tu a battere. Ma di diventare martello nel tempo, per carriera, per anzianità, nessuno te lo assicura. Potrebbe restarti il dolore di essere stato battuto senza però mai raggiungere il tempo in cui sarai tu a battere. Qui un’altra massima popolare mi aiuta ad esprimere il concetto: “Col culo rotto e senza cerasa”. Ma allora, qui la mia conclusione: perché dovrei battere gli altri? E soprattutto, perché dovrei rischiare la beffa per me inaccettabile, dell’avere il culo rotto e senza cerasa? Dico subito che se anche tu, caro lettore, ti stai facendo questa domanda sarai tra quelli che non sarà mai un leader di questa rete.

Questo sistema dell’incudine e del martello è il paradigma sociale su cui si costruisce tutta la rete dei piglianculo. E chi è nella rete, capo della rete dei piglianculo, fa scouting naturale; per colpo di fulmine inconscio, quasi magico. Quando incontra il suo simile se ne accorge, lo bastona, quasi con affetto , esercita il suo potere contro logica e giustizia e ne prova la fedeltà assoluta. Fedeltà alla posizione di superiorità, mai alla logica o alla dignità. Non è scritto, non è detto, ma è quasi immediato capire chi è adatto ad entrare nella rete, per chi c’è dentro. Chi ha la stoffa del piglianculo, lo capiscono inequivocabilmente. Procedono a metterla in culo in serie, con una doppia funzione, addomesticare ed eleggere. Addomesticare chi non è per natura portato a comprendere la logica che chi è superiore fa e indirizza a suo piacimento, ed eleggere, come dicevo, chi invece per natura è portato a prenderla in culo senza fare tante tragedie. Si fa scouting dei prossimi capidi questa speciale rete. E dipende tutto dalla prima sfiorata. Primo sfoggio di potere, prima reazione. C’è chi accetta ed è in prima linea, il piglianculo capo , chi accetta e va in fila, il piglianculo di massa, e chi sbrocca, da di matto e si scaglia contro il potente: l’Uomo. Ecco quest’ultimo è uno come me, che si troverà sempre a scrivere pressappoco pensieri di questo tipo, Il primo invece farà carriera e rispetterà sempre e soltanto il potere. Riderà probabilmente di scritti di questo tipo. Ed anche tu, che credi di capirmi, probabilmente o prima o poi ti renderai conto di essere un piglianculo. Una parte della rete. Solo se sei giovane capirai veramente questi scritti, se sei adolescente.. ..finché sarai tale, perché poi crescerai e sarai con molta probabilità un piglianculo di massa. Pochi saranno capi, e pochissimi, Uomini.         I piglianculo di massa, saranno da sempre combattuti tra il dolore e lo spirito. Tra il calcio in culo e l’ispirazione. Potrebbe darsi che ci sia un tempo dei piglianculo e uno degli Uomini. Non vorrei scomodare Cristo e Pilato, (se non ti risuona nulla, caro lettore, ti dico Socrate e Meleto), ma è da sempre così: l’Uomo esalta, ispira, il piglianculo, affossa, equilibra. Uno sobilla, l’altro calma. Gli Uomini cercano sempre di creare reti di Uomini, e i piglianculo le reti di piaglianculo. Chi vince da sempre lo decide il caro e puro piglianculo di massa.

Democrazia o Folla.

Questo, è solo uno scritto, un anfratto della realtà, in cui l’Uomo che è in me si ferma a prendere le sue sembianze su un foglio bianco.

Ma ora, qui, in questa cabina elettorale

l’eterna lotta per non essere inghiottito nella rete dei piglianculo si condensa in questo piccolo gesto.

Bistrattato, in declino, svalutato, eppure,

la mia rivoluzione individuale,

la volta in più in cui potrò riconoscermi Uomo:

Il mio voto.