LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (LA PAURA MANGIA L’ANIMA)

OGGI UN PEZZO DARK, DA PAURA, PERCHE’ DA PAURA E’ L’OGGETTO DI QUESTO PEZZO: LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!

(PEZZO IN LINEA CON LE ATMOSFERE NERE DI HALLOWEEN!)

Ti sei esposto alla luce mantenendo la tua eleganza.

Certi momenti sono quelli migliori del viaggio.

Quando hai fatto tutto e rientri.

Quando il pensiero corre più del filo logico che possa restuitrgli una continuità.

Gli spiragli sono chiari e le intuizioni giungono alla mente come raggi di sole sul volto.

In quei momenti ti rendi conto che rincorriamo un’identità disperatamente. Ne abbiamo bisogno.

L’identità è ciò che ci connette al senso della vita e in un certo senso è il senso della nostra vita pur se essenzialmente una diffusa assenza di identità si traduce quasi sempre nell’ostentazione dell’identità. La maggior parte delle volte la si scambia con il lavoro, ma si tratta di identità piccole (per dirla col Buddismo, di piccoli sè) che limitano la nostra illimitata creatività.

Il mio piccolo sè ad esempio, lavora in PA e non è senz’altro contento della tendenza all’atteggiamento di cinismo verso il proprio lavoro che è diffuso tra i dipendenti.

Consegue una debole cooperazione per l’implementazione di nuove proposte che hanno comunque vita breve e vengono quasi subito rispedite al mittente rinforzando in chi propone e in chi “osserva all’uscio”, un atteggiamento prudente e conservatore.

Si rientra ben presto nella sicura ma inutile routine. 

Tutti si lamentano, tutti vorrebbero un cambiamento, ma quando questo arriva fanno un passo in dietro, per schiavarlo. 

Del resto la cultura della critica e del conflitto incombe e non lascia spazio alla ricerca di cooperazione, necessaria per dare vita a intuizioni che pur non mancano.

Lo sguardo è basso e le carezze o il calcio in culo, vengon sempre dall’alto.

“La paura mangia l’anima” citava un film tedesco degli anni ’70. Questo è l’anima nera di questa macchina pubblica fatti di uffici intrisi di paura, in cui il rischio di rompere procedure inutili attenaglia la creatività

e il pensiero critico.

Rifuggi il cinismo,

la mancanza di dialogo,

l’assenza,

le attività inutili.

la paura,

il controllo

e il calcio in culo,

perché ricorda:

la paura mangia l’anima.