TUTTI AL COSPETTO DI “HIS MAJESTY THE BABY” (OVVERO: TRASFORMAZIONE DIGITALE, TUTTO BELLO, MA PERCHE’?)

The Swiss machine: 70 Step Basketball Trickshot (Rube Goldberg Machine)

Il dialogo su l’impatto e la pervasività delle tecnologie digitali sulla società e sulla psiche degli individui doveva iniziare “ieri”, non al più presto [1]: l’opinione pubblica e le tavole rotonde di professionisti di certe discipline sono in ritardo rispetto ai “playbook” delle multinazionali di certi mercati [2].

La logica della massimizzazione del profitto, delle grandi multinazionali e dei grandi capitani d’industria sta trascinando anche la trasformazione culturale di una società ingegnerizzata in un modo tale per cui nevrosi e disagi fioccano come funghi dopo l’acquazzone, e psicologi e psichiatri assistono all’esplosione del loro bacino di clienti, diventando per definizione la categoria meno obiettiva per definire l’opportunità di tale trasformazione in atto.

E c’è da chiedersi, se così come questa categoria, tante altre, i cui appartenenti hanno beneficiato di certe derive come “early adoptersavvantaggiandosi di investimenti lungimiranti, non abbiano compromesso la loro posizione di autonomia.

I professionisti delle discipline cosiddette umanistiche sono in grado di mettere in discussione non tanto l’utilizzo ma la direzione della Rivoluzione Digitale? Sono in grado di confrontarsi con le proposte di trasformazione dettate dai magnate dell’hitech senza subire supinamente lo sbilancio di potere tra i reciproci settori di appartenenza e ritrovarsi de facto a seguire forzatamente e fedelmente l’evoluzione dettata dai primi?

Si danno per buone le ipotesi di base e su quelle si costruiscono nuovi “modelli di business”, ma sono i professionisti delle discipline umanistiche nelle condizioni di criticare l’ipotesi di base , ovvero che il progresso così com’è stato avviato sia necessario al benessere umano?

Se i primi creano profitto con la rivoluzione digitale e i secondi trovano lavoro con la rivoluzione digitale, chi può mettere in discussione davvero l’avvio di tale trasformazione?

Perché si è avviata? E soprattutto, qual’è l’arrivo?

C’è qualcuno che ha davvero mantenuto una posizione di obiettività? (Perchè attenzione, l’obiettività è un posizionamento fisico, non una postura mentale).

Chi può ancora fare queste domande di base?

La trasformazione digitale è iniziata perchè è endemica la natura stessa di uomo e perché l’uomo stesso è tecnologia – come sostengono alcuni teorici del Transumanesimo – oppure perché qualcuno l’ha avviata per interessi di mercato o ideologici e ora ci convince che sia fisiologica? [2]

Le altre discipline che dicono? vanno a traino degli interessi di chi spinge grossi capitali anche nelle loro tasche? Certo che chi ha avuto l’intelligenza di diventare “first mover” e si trova perfettamente allineato ed è spinto dal vento favorevole, fa fatica ad abbandonare la strada intrapresa, e ha tutto il profitto che ha ricevuto e che soprattutto (sa che) riceverà a spingerlo fedelmente in coda alla mandria, in viaggio verso la magica e sconosciuta meta.

Nel frattempo la sua soglia di obiettività declina, in quanto l’incremento inatteso del suo reddito lo porta inconsciamente ad adorare gli innovatori che gli hanno, in fin dei conti, dato il pane quotidiano, e farglieli diventare intoccabili, quasi come icone religiose.

Perciò si creano alibi e tinte sfumate per raccontare certe contraddizioni lampanti dei loro beniamini, si intellettualizzano categorie speciali e motivazioni nobili che dipingono in una luce di santità i datori di lavoro e raccontano rassicuranti favole per chi deve proteggere la propria credibilità e confermare le sue scelte. Ma la verità è che questa gente si è mossa nella logica “se non li puoi battere unisciti a loro”.

In ultima istanza, anche le discipline umanistiche che avrebbero dovuto portare una voce morale ed etica al dibattito sul perché della trasformazione digitale sposano invece il cambiamento in modo placido, senza accennare neppure una lieve resistenza.

Quello che è successo è che nessuna disciplina ha potuto fare da argine al potere dilagante dell’industria e che a nessuno ha mai sfiorato l’idea di poter dialogare con questi individui. Quello che è successo è che le industrie e i loro CEO, sono entrate nelle facoltà umanistiche per dire loro, a i futuri, filosofi, psicologi, umanisti, come portare le loro conoscenze all’interno della grande quarta rivoluzione industriale in atto.

Mai i rappresentanti delle materie umanistiche hanno avuto l’opportunità di criticare in partenza la rivoluzione avviata? O dare degli spunti su come fare una rivoluzione eticamente sostenibile? O magari hanno potuto convincere i CEO ad optare per una forma diversa di progresso (ad esempio una Decrescita Felice [3])?

Impossibile.

Il mantra diffuso dai CEO è stato fin da subito: “chi non si aggiorna rimane in dietro”, “le cose cambiano, occorre stare al passo, altrimenti ci si estingue”.

E quindi, via tutti a correre. Ma nessuno ha mai capito veramente perché correva.

Il dibattito etico-morale dell’evoluzione digitale deve essere fatto prima di sposare il cambiamento.

Rivoluzione Digitale, perchè?

Perché si sta prendendo come riferimento le visione di certi CEO, e i desiderata tecnici di certi ingegneri ma non le conoscenze e i dubbi di psicologi e filosofi?

Ci sono alternative alla rivoluzione digitale? E se si perché non le si narrano?

Perché si ostina ad utilizzare indici come il PIL che non sono più adeguati ad una misurazione del benessere umano?

L’industria si propone agli esponenti umanistici come il padre che insegna al figlio come inserirsi in società e stare al mondo. C’è una asimmetria de facto di potere che porta gli uni ad insegnare agli altri, quando invece la storia insegna che i primi hanno creato un sistema fragile, energivoro e che si autodivora. Vogliamo ancora credere che sappiano davvero come dare benessere all’umanità?

Hanno utilizzato per decenni filiere che hanno devastato le risorse naturali, compromesso l’equilibrio biologico del globo terracqueo e ora sono gli stessi che attraverso costose campagne di propaganda dicono ai consumatori dei loro prodotti (il cui ciclo di vita è ad altissimo impatto ambientale) che loro, i consumatori, devono rispettare l’ambiente.

Sono davvero nella posizione di dettare loro la direzione? Non devono essere fatte alcune domande a questa gente?

Dove sono gli psicologi? Quegli psicologi che hanno abbozzato un “disturbo antisociale di personalità” a chi non portava le mascherine durante i lockdown, e che hanno aperto la caccia ai no vax, (senza alcun dubbio le cause di ogni male), davvero non hanno avuto di meglio su cui indirizzare la loro prospettiva diagnostica?

Ad esempio, a certi frenetici imprenditori, non riscontrano proprio alcun disequilibrio?

Non possono chiedere domande del tipo: “Apri una dopo un’altra, startup di successo, ma com’è la tua vita relazionale?” “Sei felice?” “Come sei messo con la tua percezione di onnipotenza infantile? L’hai superata?“Pensi di sapere accettare il limite?”Cosa ne pensi del limite?” “Sai sopportare la noia?” “Come stai ad empatia? E a narcisismo patologico?” “Hai problemi di dipendenza?” “Fai abuso di cocaina?” “Qual’è il tuo livello di lucidità quando fai certe affermazoni (o scelte)?” Eccetera, eccetera.

Perché non si passa al setaccio, le persone le cui scelte impattano su milioni di persone e invece si fa la voce grossa con i deboli?

O meglio, è proprio questo il problema del progresso: è facile fare la voce grossa con i deboli, fermare le loro direzioni, piuttosto che fare ragionare i potenti. Questi ultimi se ti va bene, ti danno lavoro, ti garantiscono la carriera, e tutto è loro concesso, altrimenti, ti fanno la guerra e ti rovinano reputazione, credibilità e prospettive di lavoro.

D’altra parte questi potenti sanno che l’hanno sempre vinta, pertanto pretendono di insegnare a vivere a tutti, senza che nessuno possa rivolgere lo sguardo alle loro spinte, alle loro motivazioni, chiedergli perché spingono gli altri a correre e non riescano loro, a camminare, a respirare, a dare attenzione ai loro figli, alle loro compagne. A contemplare le bellezze così come sono.

Progresso, dobbiamo affrettarci ad aggiornarci, d’accordo, ma può essere che siamo tutti vittima di un migliaio di nevrotici che non ci stanno a rinunciare alla loro onnipotenza infantile e che non sanno ricevere un “no”? Possibile che siamo noi, il 90% della popolazione, vittima di un 10% di bambini onnipotenti “his Majesty the Baby” [4] che giocano a cambiare le nostre vite perché non sono stati in grado di cambiare le proprie?

No: gli industriali sanno come trasformare un debosciato filosofo in un efficace imprenditore dell’innovazione, e chiunque ha dubbi, se li tolga e si affretti a stare al passo.

Mistero della Transustanziazione (tecnologica) [5].

Eppure, diceva Eraclito che non si potrà mai trovare la verità se non si è prepararti anche all’impossibile [6].

Pertanto, comprendere che le direzioni verso cui ci hanno orientati, non sono le direzioni verso cui guardare, è il punto di partenza.

Ad esempio, tanti dicono che l’arrivo finale della trasformazione digitale è un chip sottocutaneo, che a giudicare da certi progressi raggiunti da certe startup è in realtà tecnologia obsoleta.

Il chip sottopelle potrebbe essere l’ennesimo depistaggio dato in pasto alle masse emotive, per proteggere il vero cambiamento in atto, per cui l’ibridazione uomo macchina, a cui si deve arrivare, non sarà abilitata da chip sotto pelle, ma potrebbe essere già avvenuta.

L’ipotesi che propongo è che i vaccini mRNA diffusi in larga scala, prodotti ad alto tasso di innovazione, contengano dispositivi nanotecnologici, in grado di permettere in un futuro il monitoraggio di svariati dati biometrici attraverso vere e proprie HMI, ovvero interfacce di configurazione tra individuo e macchina.

Come e quanto questo sia possibile, è tutto da scoprire.

Eppure, qualora nel siero inoculato, ci fossero particelle orientabili dall’esterno per mezzo di onde elettromagnetiche, configurare da remoto intere reti di “nano ricettori” all’interno di un intero corpo, a cui inviare messaggi binari 0-1, sarebbe una transazione di dati biometrici [7] molto più avanzata di quella attraverso cui si potrebbe arrivare con un semplice chip localizzato in un solo punto della mano, ad esempio.

L’interconnessione potrebbe avvenire tra trasmittente e ricettore allo stato as is, e dovremo solo aspettare che chi sa, ci racconti tutto [7], oppure che ricercatori indipendenti vadano a colmare il gap con i visionari teorici che consigliano gli ingegneri degli uffici R&D delle potenti multinazionali e i direttori di potenti organizzazioni mondiali.

In altri termini, ci spiegheranno fino a che punto il biohacking [7] è possibile, e quanto è stato raggiunto grazie all’inoculazione forzata dei sieri a mRNA [8].

Se l’ipotesi che facevo prima, (e di ipotesi si tratta, fino che non si hanno dati ufficiali), che vi siano nanobot intelligenti nei vaccini mRNA, tutti i vaccinati ora, non in un ipotetico arrivo a chip sottocutanei, che tanto piacciono ad un certo pensiero narrativo, ma poco hanno a che fare con la sequenzialità strategica di alcuni dati logici [9] – ora, dicevo – possono ricevere informazione binaria da remoto, e quindi in qualche modo possono essere, ora, “hackerabili” da chi, come e perché, lo sa solo Dio. O i “sionisti suprematisti”, teorici e consiglieri, all’ombra della rivoluzione digitale (direbbe qualche malizioso [10], ma non l’autore di questo articolo, si badi bene!)

Questa vaccinazione potrebbe essere stata un vero e proprio “Cavallo di Troia” per consentire il definitivo passaggio dall’IoT all’IoE (o all’IoB [11]).

Questo passaggio risolverebbe in definitiva il collo di bottiglia per la costruzione di vere Smart Cities, il cui fondamentale veicolo di cittadinanza sarà una probabile imminente CBDC europea [12] e il requisito principale alla partecipazione di questa nuova cittadinanza, sarà l’interconnettività.

Di macchine con macchine (IoT), macchine con persone (IoE), e persone con persone (IoB).

In tutto questo, suprematisti ed eugenisti esistono? che ruolo hanno? si chieda a certi intellettuali che opinione abbiano delle masse e che cosa prevedono di fare attraverso la trasformazione digitale alle masse? [13]

Occhio gente, che se voi guardate Netflix e partite di campionato, e non sapete che cazzo fare della vostra vita , “questa gente qua”, potrebbe avere bene in mente cosa fare con la vostra [13] e i loro intenti non garantiscono più il vostro libero arbitrio.

Sempre quel malizioso di prima, (non l’autore di questo articolo) direbbe che nulla avviene per caso e che qualcuno una agenda chiara ce l’ha [10], e che il vero scopo di connettere le masse con le macchine, potrebbe essere meno nobile delle narrative usate in fase di dissemination e meno benefica per l’individuo [13] di quanto si racconti diffusamente [14].

Voi nel frattempo connettete i puntini, e magari siamo ancora in tempo a salvarci la pelle.

Altrimenti, ci potremmo ritrovare tutti al cospetto di un mucchio di

“His majesty the baby” [4] che odiano le masse, si credono onnipotenti e ci considerano animali senza scopo da ammansuire e rendere innocui [13].

Ovvero, chiedetevi: “trasformazione digitale, tutto bello, per carità, ma perchè?

“What to do with all these useless people?” Yuval Noah Harari

[1] Guida Psicologica alla Rivoluzione Digitale con Luca Bernardelli https://www.youtube.com/watch?v=WBig-hf6wOk&t=5s

[2] Il Metaverso, l’Industria e la Multidisciplinarietà, ovvero le lucide ragioni del complotto https://theliteraryport.com/2021/10/25/il-metaverso-lindustria-e-la-multidisciplinarieta-ovvero-le-lucide-ragioni-del-complotto/

[3] Decrescita Felice https://www.decrescitafelice.it/la-decrescita-felice/

[4] His Majesty, the baby https://www.researchgate.net/publication/226079726_His_Majesty_the_Baby_S_Freud

[5] Transustanziazione https://it.wikipedia.org/wiki/Transustanziazione

[6] Eraclito – “Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti” https://www.lefrasi.com/frase/eraclito-non-troverai-mai-verita-non-disposto?bg=p12

[7] We Can Hack Humans | Dr. Yuval Noah Harari and Klaus Schwab https://www.youtube.com/watch?v=3vrkTl9Sv6Y

“People could look back in one hundred years and identify the coronavirus epidemic as the moment where a new regime of surveillance took over, especially surveillance under the skin, which I think is the most important development of the 21st century, is this ability to hack human beings to go under the skin, collect biometric data, analyze it and understand people better then they understand themselves. This I believe is the most important event of the 21st century”. “Le persone potrebbero guardare indietro tra cento anni e identificare l’epidemia di coronavirus come il momento in cui un nuovo regime di sorveglianza ha preso il sopravvento, in particolare la sorveglianza sotto la pelle, che penso sia lo sviluppo più importante del 21 ° secolo, è questa capacità di hackerare gli esseri umani per andare sotto la pelle, raccogliere dati biometrici, analizzarli e capire le persone meglio di quanto loro capiscano se stesse. Credo che questo sia l’evento più importante del 21° secolo”.

[8] Yuval Noah Harari “Covid is critical because that is why people accept total biometric surveillance” https://www.youtube.com/watch?v=e8CZuv4OO6Q

“Covid is critical because that is why people accept, to legitimize total biometric surveillance (…) we need not just to monitor people, we need to monitor what is happening under the skin” “Il Covid è fondamentale perché è per questo che le persone accettano, legittimano, una totale sorveglianza biometrica (…) non dobbiamo solo monitorare le persone, dobbiamo monitorare ciò che gli accade sotto la pelle””

[8] Il Pensiero Narrativo secondo Bruner https://www.igorvitale.org/i-2-piani-di-realta-nella-narrazione-psicologica-di-bruner/

“Per Bruner a parte due livelli di realtà, esistono due modi differenti di pensare. Uno procede per sequenzialità, contribuendo a creare concetti e categorie generali basati su nessi dati dal principio della causalità, ed è definito logico-paradigmatico ed è alla base della conoscenza scientifica. L’altro è il pensiero narrativo, o sintagmatico, che procede per intenzionalità e, a differenza di quello paradigmatico, non segue la logica causale bensì quella delle emozioni, credenze, affetti”.

[9] Europe: The last battle – Conspiracy Documentaries conspiracydocumentaries.com/banking_conspiracies/europa-the-last-battle/

Un esempio delle descrizioni fatte nel documentario “Europa: The last battle”

[10] Il “BEL PAESE” è stato VENDUTO al TRANSUMANESIMO. Con Maurizio Martucci https://100giornidaleoni.it/tv/il-bel-paese-e-stato-venduto-al-transumanesimo-con-maurizio-martucci/

IoT: Internet of Things

IoE: Internet of Everythings

IoB: Internet of Bodies

[11] L’opportunità è un’isola che si raggiunge varcando il mare dell’ignoranza – 2a edizione https://theliteraryport.com/2021/11/19/lopportunita-e-unisola-che-si-raggiunge-varcando-il-mare-dellignoranza-2a-edizione/

Delle CBDC: Central Bank Digital Currency parlo nel video incorporato nell’articolo e consultabile al seguente link diretto: https://www.youtube.com/watch?v=4aQFrJYDhX4

[12] Yuval Noah Harari | What to Do With All of These Useless People? https://www.youtube.com/watch?v=r9iCt8wcQ5E

“The biggest question in Economy and Politics in the coming decades will be what to do with all these useless people. The problem is more boredom and what to do with them and how they can find some substance of meaning in life when they are basically meaningless, worthless. My best guess at present is a combination of drugs and computer games as a solution. It’s already happening”. “La più grande domanda in Economia e Politica nei prossimi decenni sarà cosa fare con tutte queste persone inutili. Il problema è la noia e cosa fare con loro e come possono trovare una certa sostanza di significato nella vita quando sono fondamentalmente privi di significato, senza senso. La mia migliore ipotesi al momento è una combinazione di droghe e videogame come soluzione. Sta già accadendo”.

[13] Elon Musk: A future worth getting excited about | TED | Tesla Texas Gigafactory interview https://www.youtube.com/watch?v=YRvf00NooN8

” The first uses will be for neurological injuries of different kinds, but rolling the clockward forward and imagining when people are actually using these for their own enhancement, let’s say and for the enhancement of the world, how clear is in your mind is as to what it will feel like to have one of these inside your head?” “I primi usi saranno per lesioni neurologiche di diverso tipo, ma portando le lancette dell’orologio in avanti e immaginando quando le persone luseranno questi impianti effettivamente per il proprio miglioramento, diciamo,e per il miglioramento del mondo, quanto è chiaro nella tua mente come ci si sentirà ad avere uno di questi impianti nella propria testa?”