LA VERSIONE NOSTRANA

Vorrei avvicinarmi con delicatezza a questa interpretazione dei fatti alternativa e sicuramente poco conciliante. Tuttavia, occorre coltivare il dubbio e non ricevere le narrazioni della maggioranza acriticamente e quando tutto il gregge corre all’impazzata imparare quanto meno a girarsi nella direzione opposta.

Qualora si guardasse bene in quella direzione si riuscirebbe spesso ad individuare un puntino lontano.

Chi conoscesse la sagoma di un lupo poi, giurerebbe di identificarlo facilmente. A quel punto conoscendo i comportamenti di quella specie uno andrebbe a pensare che un lupo dietro al gregge di pecore impazzito – e che corre in una direzione – significa che il gregge corre verso un branco [1].

Girarsi e guardare nella direzione opposta in cui spinge la psicosi di massa innescata per la diffusione del Corona Virus significa continuare a guardare a Codogno; e ancora di più ampiamente alla Lombardia tutta.

Significa comprendere il tessuto economico di quella terra, pensare ai suoi allevamenti ipertensivi. Capire gli atteggiamenti degli allevatori. Chiedersi se non esistano problematiche legate a virus animali in quel settore, e se non esistano traffici illeciti di vaccini spediti clandestinamente durante l’anno [1].

Occorrerebbe farsi domande. Ma la maggioranza italiana spaventa chi si fa domande, aggredendolo e tacciandolo di complottismo. Attenzione, nel macrosistema italiano, i cinici e i conformisti chiamano il dubbio e l’atteggiamento scientifico complottismo. Mentre di fronte a dei dati di fatto che confutano le tesi di maggioranza (ad esempio il presunto paziente zero che era stato in Cina era negativo, per cui non c’è paziente zero e pertanto non si ha una causa per la diffusione italiana…) non si avviano delle ricerche, dei dibattiti, dei confronti. Si sceglie bensì facilmente di aggredire chi invece se le fa. Forse vale il detto “punirne uno per educarne cento?”. Mortificarne uno che porta dubbi alla narrazione scelta per placarne cento, mille, milioni? Non mi interessa rispondere.

Purtroppo però quello in cui viviamo è un sistema paese abituato a parlare di farfalline inguinali e e dell’ingratitudine di certi amici che vanno ai festival importanti ma poi mettono i piedi in testa (cit.). Quella stessa gente che ha dato spazio a quelle tematiche puerili ora fa vedere come ci si lava le mani trattando gli interlocutori come dei bambini.

Vi esorto cari lettori a fermarvi, girarvi e guardare bene. Sono sicuro che il puntino lo vedrete anche voi.

Non fidatevi del gregge italiano che non si sa lavare le mani, e soprattutto, smettete di fare il gregge italiano caratterizzato da poca creatività e bassa trascendenza. Smettete di avere lo sguardo basso ed adattarvi automaticamente alla direzione che repentinamente cambia. Smettete di seguire consenso e preservazione della reputazione perché sono valori a breve termine.

Ecco, fatto questo pippotto, che vi assicuro poteva essere peggiore – giuro, sbraito ultimamente guardando sulla rete certe scene indegne (mascherine indossate a cazzo, bullismo scientifico, tutorial improbabili etc.)… Fatto questo pippotto dicevo, in sostanza l’articolo sarebbe finito.

Sì, perché vi vorrei rimandare ad un sito nazional-popolare, Dagospia, su cui mi han detto essere stato pubblicato un intervento di una persona autorevole, che ha avuto il coraggio di abbracciare una delle tesi di minoranza, ma molto sensate e verosimili. Se si riuscisse a informare la popolazione di questa narrazione interessante e sinceramente molto verosimile si farebbe sì servizio pubblico, non trattando gli italiani come cuccioli o barboncini.

Questa narrazione, tra l’altro, è identica ad un commento fatto in risposta al mio articolo Cui Prodest (lo trovate nei commenti) [1].

Mentre qui di seguito trovate quanto pubblicato su Dagospia [2]:

ALT! SENTITE COSA DICE A DAGOSPIA VINCENZO D’ANNA, PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI BIOLOGI ITALIANI: “SEMBRA CHE IL NUOVO CEPPO DEL VIRUS ISOLATO A MILANO SIA DOMESTICO E NON ABBIA CIOÈ ALCUNCHÉ DA SPARTIRE CON QUELLO CINESE PROVENIENTE DAI PIPISTRELLI. UN VIRUS PADANO ESISTENTE NEGLI ANIMALI ALLEVATI NELLE TERRE ULTRA CONCIMATE CON FANGHI INDUSTRIALI” – “I CONTAGI SAREBBERO DUE: UNO PANDEMICO E L’ALTRO LOCALE. CI TROVIAMO INNANZI A UNA DELLE PIÙ GRANDI CANTONATE CHE LA POLITICA ITALIANA HA PRESO”

Dichiarazione di Vincenzo D’Anna, presidente ordine dei biologi italiani, raccolta da Dagospia

VINCENZO D’ANNA

Ecco allora un nuovo colpo di scena destinato a rendere ridicoli sia il panico che il caos sociale ed economico provocato dal nuovo Coronavirus: l’equipe del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano ha isolato un nuovo ceppo del Covid-19 detto “italiano Ebbene,  sembra che tale virus sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli. Un virus padano, per dirla tutta, esistente negli animali allevati nelle terre ultra concimate con fanghi industriali del  Nord!!

Ecco spiegato perché nelle altre regioni il virus latita, come  già noto in letteratura (vedi Wu  et al. Cell Host & Microbe doi:10.2016 j.chom.2020.02.001,2020). Insomma i contagi  sarebbero due: uno pandemico a diffusione lenta attraverso i viaggi degli infettati, e l’altro locale. Quest’ultimo poco più che un virus para-influenzale, di nessuna nocività mortale se non per la solita parte “a rischio” della popolazione.

La stessa OMS ridimensiona il tiro e declassa il virus a poco più che un influenza, batte in ritirata anche Burioni che si scusa. In altri stati europei il virus non lo si trovava perché, semplicemente, si riteneva inutile cercarlo. Ma non è’ finita: si aggiunge la specificità territoriale del Coronavirus italiano che rende ancora più specifica la beffa nordista. Ci troviamo innanzi ad una delle più grandi cantonate che la politica italiana ha preso, nel solco di quella approssimazione che la caratterizza tutti i giorni. Ne escono male  le istituzioni sanitarie statali troppi asservite al conformismo, il silenzio di migliaia di scienziati, ricercatori ed accademici [2].

Diffondete!

p.s. Due più due fa sempre quattro, anche in Italia. E chi ragiona con la sua testa arriva alle stesse osservazioni.

[1] Corona Virus, Cui Prodest? https://theliteraryport.com/2020/02/23/corona-virus-cui-prodest/Questi virus girano semiclandestinamente soprattutto per il business dei vaccini per la zootecnia. Allevamenti iperintensivi. centinaia di migliaia di capi. Per questo vengono ingegnerizzati i virus. C’e’ un traffico poco controllato di materiale letale, vengono ingegnerizzati vaccini senza troppi test e misure di sicurezza e dati in pasto ad allevatori disperati pur di salvare l’allevamento. Un business enorme. ENORME”. pingo il 27 Febbraio, 2020 alle 6:08 pm

[2] Vincenzo D’anna su Dagospia https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ceppo-qualunque-ndash-alt-sentite-cosa-dice-dagospia-vincenzo-228397.htm

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ceppo-qualunque-ndash-alt-sentite-cosa-dice-dagospia-vincenzo-228397.htm

CONFORMISMO INFORMATIVO, YES MAN E CORONA VIRUS

L’immobilizzazione totale del paese che stiamo vivendo in questi giorni è il prezzo di una cultura di base che promuove la carriera di yes man [1].

Una certa forma mentis porta sempre a mettere la polvere sotto i tappeti anziché sollevare in tempo i dati di fatto impopolari che avrebbero però portato a fare dibattiti preventivi in tempi utili.

Queste persone si orientano inerzialmente e per conformismo alle idee, argomenti e temi più popolari del momento, svistando invece quelli strategici e non illuminando i colli di bottiglia della società.

Di fronte all’imprevisto la loro reazione è di intima paura e pubblica sicurezza. Persone sbagliate ai posti sbagliati. Avvocati che gestiscono la diffusione di virus senza avere le basi culturali opportune per comprendere in tempo la gravità e informare correttamente la popolazione ad avvenuta diffusione.

A New York, a Ottobre si facevano le “prove generali” di gestione della “pandemia” di corona virus [2]. Da noi si parlava del cazzaro verde.

Quando succede qualcosa che nessuno si aspetta (a torto) è normale che scoppi il panico: il sistema paese è completamente impreparato. La cultura nazionale è completamente inappropriata. Nei salotti televisivi non mandavano ricercatori, sociologi, pediatri, medici, a parlare alla popolazione di dati di fatto riguardanti temi che avrebbero interessato il benessere del paese (ad esempio come il Professor Di Bella [3]), ma cantanti melodici napoletani, narcisisti cronici, istrioni o iracondi aggressivi. Ignoranti che fanno audience ma non cultura.

La causa della diffusione di questo virus in Italia è ancora incerta e sconosciuta, e sicuramente a livello di preparazione, il che ne dicano giornalisti o assessori vari, l’Italia è senza risorse materiali e senza piani di emergenza adeguati.

Mi auspico che la popolazione faccia di necessità virtù e che in questa esperienza, comprenda come le istituzioni abbiano bisogno di gente con un profilo caratteriale basato su doti di coraggio e onestà intellettuale, capaci di portare alla luce, in tempo, dati scomodi anziché evitarli e conformarsi al pensiero di maggioranza. Persone che non abbiano paura del politicamente scorretto e che preferiscano i dati di fatto a falsi equilibri o campagne di comunicazioni populiste.

La classe dirigente che abbiamo oggi fa parte di una cultura vecchia, orientata al volemose bene e inadatta a confrontarsi con gli scenari del futuro. Composta da figli, cugini e lecca piedi di persone che conoscevano bene l’etichetta e le regole della casa da rispettare nella società italiana dagli anni ’60 ad oggi, e che hanno catechizzato serialmente generazione dopo generazione persone tutte uguali. Individui deboli ed accondiscendenti che sanno bene come comportarsi nelle riunioni che contano, governo dopo governo si riciclano e si ritrovano sempre nella pubblica amministrazione. Abili a non pestare mai i piedi degli uomini di potere, e garantirsi per loro una carriera assicurata. Questi fortunati incompetenti popolano un sistema di potere ormai da cambiare in toto.

Bertrand Russel diceva: “Il problema del mondo è che le persone intelligenti sono piene di dubbi, ma quelle stupide sono piene di certezze”.

Mi auguro che d’ora in poi smetteremo di mandare “stupidi” pieni di certezze alle istituzioni e inizieremo a promuovere invece una cultura popolare che stimi e supporti gente che coltiva il dubbio e non ostenta falsa sicurezza.

[1] Lezione giapponese: così gli Yes Men affossano le aziende https://st.ilsole24ore.com/art/management/2016-05-17/lezione-giapponese-cosi-yes-men-affossano-aziende-160542.shtml?uuid=ADGFxqJ

[2] About the Event 201 exercise http://www.centerforhealthsecurity.org/event201/videos.html

CORONA VIRUS, CUI PRODEST?

“Create the problem and offer the solution”[1] cioè creare il problema per poi offrire la soluzione, è una teoria che si sente usare in giro spesso per spiegare il verificarsi di alcune azioni non facilmente accettabili se non come, appunto, soluzione di un determinato problema, improvviso ed impellente.

Non voglio tuttavia soffermarmi su questo aspetto, né voglio usare questa prospettiva per analizzare quanto sta succedendo con il Corona Virus nel mondo in questi giorni. Vorrei però, ricordare dei dati di fatto che la narrazione inerziale e condivisa mainstream, difficilmente rotta né arricchita da altri punti di vista, sta volutamente evitando per garantire consistenza ad una narrazione dei fatti verosimile, ma non necessariamente veritiera.

Tralasciando il fatto che Whuan fosse una città che ospitava un grosso centro di virologia [2] in cui si conducevano studi immunologici riguardanti HIV, HCV etc.[3], tralasciando anche il fatto che qualche mese prima dell’esplosione del contagio di corona virus, in un’altra città – New York – si fosse condotto l’Event 201, una simulazione di gestione di ipotetica pandemia proprio di Corona Virus [4] …. Tralasciando questi dati di fatto dicevo – che comunque rimangono dati di fatto e che quindi, quanto meno, dovrebbero essere portati al centro di una narrazione oggettiva nazionale che voglia mantenere la cultura popolare il più vicina al vero delle cose e non farcita – per l’ennesima volta – da “bugie di stato” – vorrei in questo articolo invece soffermarmi solo su due dati di fatto in particolare.

Nel 2014 Beatrice Lorenzin, in virtù di ministro della salute, prende accordi con gli USA per fare diventare l’Italia capofila di una sperimentazione su i vaccini che sarebbe dovuta durare 5 anni [5]. Inoltre, se uno considera che l’Italia nella diffusione del Corona Virus in pochi giorni è diventato primo paese in Europa come numero di contagiati e se contemporaneamente si ricordasse della vocazione ai vaccini che questo paese ha avuto in passato, potrebbe avere la tentazione di provare a mettere insieme una qualche narrazione che unisca logicamente i due dati.

Io non lo faccio, e non mi interessa abbozzare fiochi scenari ipotetici sulla base di dati poco divulgati e poco discussi, tuttavia mi fa specie che tali dati di fatto vengano completamente ignorati e non riportati all’attenzione della popolazione o, se laddove portate al dibattito pubblico, congedate superficialmente come una delle tante inezie da complottisti [6].

Che un privato cittadino non sapesse dell’Event 201 [4], finanziato dalla Bill Gates Foundation, passi, ma che fonti giornalistiche nemmeno lo citino all’interno della narrazione condivisa non fa bene alla ricerca di una verità storica.

Considerato l’effetto devastante sull’economia, di una difficilmente arrestabile ipotetica epidemia, e che indicatori economici già da svariati mesi indicavano una crisi economica globale avviata – principalmente a partire proprio da Cina e Usa – si potrebbe ipotizzare che una pandemia accompagnerebbe con una giustificazione estrinseca un evento inevitabile (la crisi economica globale) ed intrinsecamente causato – dalla struttura stessa economica ormai al capolinea e da riprogettare.

Nuove tecnologie digitali, nuovo sistema finanziario, nuovi vaccini infatti… saranno messi in uso in uno scenario di gestione della crisi globale, e una riprogettazione del sistema sociale globale, che dia totale spazio alla trasformazione digitale sarà effettivamente resa possibile. Che questo sia uno scenario per cui qualcuno si stava preparando e altri no è un dato.

Lungi da me suggerire che i first movers in determinati mercati emergenti debbano essere quelli che fanno in tutti i modi di favorirne la diffusione, tuttavia quando uno pensa che l’istituto di virologia di Wuhan, città da cui parte la pandemia di Corona Virus, aveva da tempo legami con la fondazione Melinda e Bill Gates [7], e che questa è la stessa fondazione che ad ottobre organizzava un evento ad invito coinvolgendo gli stakeholders più potenti e preparati sul tema epidemia e vaccini, per individuare delle azioni di risposta ad una pandemia di corona virus – che reputavano non ipotetico, ma imminente – qualche domanda la dovrebbe sollevare.

Lasciamo perdere la voglia di unire questi puntini complottisti, lasciamo perdere i dati di fatto anzidetti, tuttavia, chiediamoci soltanto: tutto questo “cui prodest?” [8]

[1] The Coronavirus – David Icke https://www.youtube.com/watch?v=71bMLC7fUNw

[2] China ‘appoints its top military bio-warfare expert to take over secretive virus lab in Wuhan’, sparking conspiracy theories that coronavirus outbreak is linked to Beijing’s army https://www.dailymail.co.uk/news/article-8003713/China-appoints-military-bio-weapon-expert-secretive-virus-lab-Wuhan.html

[3] WUHAN INSTITUTE OF VIROLOGY, CAS – Brief Introduction http://english.whiov.cas.cn/Research2016/Brief_Introduction2017/

[4] About the Event 201 exercise http://www.centerforhealthsecurity.org/event201/about

[5] L’Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale https://www.aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale

[6] USA CINA: GUERRA BATTERIOLOGICA O COMPLOTTISMO? Diego Fusaro, Gabriele Vietti https://www.byoblu.com/2020/02/20/usa-cina-guerra-batteriologica-o-complottismo-diego-fusaro-gabriele-vietti/

[7] Experts of public health from 10 African countries visited WIV, CAS http://english.whiov.cas.cn/Exchange2016/Foreign_Visits/201811/t20181121_201447.html

[8] CORONAVIRUS: LA VERITA’… Marcello Pamio – www.disinformazione.it https://www.youtube.com/watch?v=Zqi7Bzy-E20

LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (LA PAURA MANGIA L’ANIMA)

OGGI UN PEZZO DARK, DA PAURA, PERCHE’ DA PAURA E’ L’OGGETTO DI QUESTO PEZZO: LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!

(PEZZO IN LINEA CON LE ATMOSFERE NERE DI HALLOWEEN!)

Ti sei esposto alla luce mantenendo la tua eleganza.

Certi momenti sono quelli migliori del viaggio.

Quando hai fatto tutto e rientri.

Quando il pensiero corre più del filo logico che possa restuitrgli una continuità.

Gli spiragli sono chiari e le intuizioni giungono alla mente come raggi di sole sul volto.

In quei momenti ti rendi conto che rincorriamo un’identità disperatamente. Ne abbiamo bisogno.

L’identità è ciò che ci connette al senso della vita e in un certo senso è il senso della nostra vita pur se essenzialmente una diffusa assenza di identità si traduce quasi sempre nell’ostentazione dell’identità. La maggior parte delle volte la si scambia con il lavoro, ma si tratta di identità piccole (per dirla col Buddismo, di piccoli sè) che limitano la nostra illimitata creatività.

Il mio piccolo sè ad esempio, lavora in PA e non è senz’altro contento della tendenza all’atteggiamento di cinismo verso il proprio lavoro che è diffuso tra i dipendenti.

Consegue una debole cooperazione per l’implementazione di nuove proposte che hanno comunque vita breve e vengono quasi subito rispedite al mittente rinforzando in chi propone e in chi “osserva all’uscio”, un atteggiamento prudente e conservatore.

Si rientra ben presto nella sicura ma inutile routine. 

Tutti si lamentano, tutti vorrebbero un cambiamento, ma quando questo arriva fanno un passo in dietro, per schiavarlo. 

Del resto la cultura della critica e del conflitto incombe e non lascia spazio alla ricerca di cooperazione, necessaria per dare vita a intuizioni che pur non mancano.

Lo sguardo è basso e le carezze o il calcio in culo, vengon sempre dall’alto.

“La paura mangia l’anima” citava un film tedesco degli anni ’70. Questo è l’anima nera di questa macchina pubblica fatti di uffici intrisi di paura, in cui il rischio di rompere procedure inutili attenaglia la creatività

e il pensiero critico.

Rifuggi il cinismo,

la mancanza di dialogo,

l’assenza,

le attività inutili.

la paura,

il controllo

e il calcio in culo,

perché ricorda:

la paura mangia l’anima.

Namasté

E chi l’ha detto che in certi luoghi non possa nascere una poesia. Il giusto stato d’animo, anche nei più bui uffici di lavoro, rende una risposta banale una poesia.

Là, dove finisce

la tua critica

inizia

la bellezza dell’armonia

LA CLONAZIONE UMANA E L’ANALFABETISMO FUNZIONALE (CULTURALE)

Al cospetto di certe idee inedite appare chiaro che la nostra mente abbia la naturale funzione di proteggere se stessa. Di fronte, ad esempio, alla notizia che circola su Youtube, che tra personaggi ricchi, politici e attori americani, si sia messa in atto una pratica di clonazione umana, inizialmente si innesca uno schema mentale che farebbe dismettere queste informazioni come un eccesso di qualche youtuber particolarmente fantasioso. Poi, personalmente, penso che la tecnologia ha un livello di sviluppo ad oggi esponenziale [1] (ciò che era impossibile ieri, oggi è possibile) e, non solo, che sappiamo pochissimo anche degli esperimenti che nel campo della  ricerca d’avanguardia gli scienziati stanno conducendo e hanno condotto già dagli anni ’60 ad oggi.

In questo video si mette insieme una serie di personalità dello spettacolo che testimoniano di essere state clonate o si riferiscono alla possibilità di essere o di essere in futuro dei cloni. Decido, di rinunciare all’opzione più cauta che il metodo scientifico suggerisce di adottare (che quelle persone stessero usando un gergo, metafore, ironia), e per assurdo decido di prendere letteralmente quello che dicono, ovvero di prendere per vera l’ipotesi che quello che è narrato nel video possa essere vero: interi corpi possono essere clonati e che le corrispettive coscienze sono trasferite dal corpo originale come “schede di memoria” nel nuovo corpo.

Per inciso, tante, ma tante cose dismesse come ridicole o amorali dalla cultura italiana oggi, comunque avvengono in altre culture da diversi decenni. Ad esempio, negli Stati uniti, da circa il 2003 esiste una azienda che si chiama Cryonics [2] che congela interi corpi e si rivolge a ricchi facoltosi di tutto il mondo che vogliano farsi congelare nell’attesa che le tecnologie sul pianeta terra proseguano il loro progresso e arrivino a qualche forma di estensione della vita.

Tornando all’eventualità della clonazione umana, faccio una breve ricerca e trovo alcuni articoli in cui si parla di come la tecnologia sia in grado oggi di clonare un corpo e trasferire la conoscenza del corpo originale in quello nuovo [3], e che tanti sono già gli esempi di laboratorio, di cervelli mantenuti in funzione fuori dal corpo. Si tratta di esperimenti avvenuti già dagli anni ’90 e continuanao con numerose evoluzioni oggi. Infine scrivendo “Clone Company”, ne trovo persino una [4], esistente, apparentemente già operativa soprattutto (effettivamente come dice lo youtuber del video) tra le star di Hollywood e che opera in un paese non specificato dove la clonazione umana è legale!

La cultura italiana è lontana anni luce dall’inserire spazi al suo interno in cui vi possano essere concepite dimensioni di possibilità che invece congeda popolarmente come pensieri ridicoli, amorali, insani, ma che invece in altre nazioni sono realtà.

E’ una questione di difesa personale. Si chiamano credenze, atteggiamenti, e l’esito di questi meccanismi è una sorta di analfabetismo funzionale [5]: ciò che è in linea con il mio sistema di credenze lo comprendo, ciò che non lo è non lo comprendo, non solo, non lo capisco, non lo concepisco, non lo vedo, lo elimino attraverso diversi meccanismi di difesa. Una risata, una negazione, una chiusura rigida dei propri interessi alle sole esigenze e responsabilità personali che sono più concrete e sicuramente più importanti di certe “fantasie”. Analfabetismo funzionale, e se avviene a livello di paese, lo chiamerei “culturale”. Tuttavia ci si creda o meno, lo si consideri opportuno, morale, giusto o meno sotto la luce di una certa cultura, ma alcune imprese “fantascientifiche” tempo fa, con la tecnologia di oggi, esistono. E queste aziende, trovano clienti, pionieri, first mover che rendono possibili degli scenari che molti “spettatori” non possono che ricevere che con una risata fragorosa, pur non ci sia invero nulla di cui ridere.

  • [1] Exponential Technologies: https://bit.ly/2C7nuMR
  • [2] Cryonics: https://www.cryonics.org/ “Providing Hope while advancing science and medicine”.
  • [3] ‘Your animal life is over. Machine life has begun.’ The road to immortality – Richard Dawkins https://www.theguardian.com/science/2017/mar/25/animal-life-is-over-machine-life-has-begun-road-to-immortality
  • [4] Clonaid: http://www.clonaid.com/ “Clonaid prides itself on never releasing the identity of the numerous individuals who have been cloned in the past six years,” Boisselier said. “Even if that policy has been at the cost of my reputation, it’s important for us that the celebrities and other interested parties contacting us know they won’t be betrayed.” […] “Human cloning is still making headlines six years after the birth of the first clone child,” Boisselier added. “But even if the media still present it as being too controversial, the public is much less afraid of it than it was initially. People have gotten used to the idea to the point where many see it as highly desirable. ”[…]She said that although the Clonaid team has received cloning requests from around the world, a surprisingly large number come from the Los Angeles/Hollywood area. 
  • [5] Analfabetismo Funzionale https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale

LA FORZA DELLA LIBERTA’ (FANCULO A SKINNER, MA PACE ALL’ANIMA SUA)

Una volta, non ricordo più da chi, sentii esprimere un bel concetto che faceva più o meno così: “la bellezza dell’estate è fatta per tutti, quella dell’inverno per pochi”.  Ci penso spesso a quella frase, perché mi ricorre pensare che così come la natura (quella del seme, delle foglie, del fiore e del frutto per intenderci) anche l’uomo segua i suoi cicli. Le sue estati e, che piacciano o meno, pure i suoi inverni. Siamo molto simili insomma, noi e le cose “inanimate”.

Però noi relazioniamo, sincronizziamo, armonizziamo, interpretiamo, facciamo delle conclusioni sulla nostra e altrui identità e le condividiamo. Accade senza accorgercene. Eppure, non esiste individualità senza l’alterità e non si può concepire identità senza una relazione. Alcuni hanno parlato di relazione primaria di attaccamento e di schemi acquisiti rimessi in gioco nella nostra quotidianità in modo inconsapevole, ma fisiologico.

Altri hanno parlato di sviluppo ricorrente e universale per stadi ripetitivi e progressivi che portano ad una intelligenza matura, ovvero alla relazione con la realtà attraverso il metodo scientifico. Che noi, e le cose inanimate fossimo simili, quelli del metodo scientifico, non ci credevano. Anzi, se avessero conosciuto uno shintoista gli avrebbero dato dell’infantile, dell’immaturo, cognitivamente.

Ognuno ha le sue idee, i suoi gusti, i suoi angoli da cui guarda il mondo. Ma il problema che quelli del metodo scientifico, gli illuministi, i puristi della scienza, tacciano di immaturità chi si affida all’intuizione e all’empatia…

Eppure, a me pare che siano loro i mancanti, i veri immaturi dal punto di vista non cognitivo, ma umano.

Prendiamo i comportamentisti, quelli che facevano sbavare i cani con una campanellina; ecco, loro sono arrivati a dire che essendo la mente inconoscibile, una scatola chiusa e nera – insondabile – l’unica cosa su cui si potesse agire era il comportamento. L’unica cosa misurabile di un processo di risposta ad uno stimolo, dunque scientificamente provata e degna di una disciplina sperimentale come il comportamentismo appunto, era l’effetto. –  Jannacci ci ha fatto pure una canzone su un tizio che snobbava l’altro non facendolo andare allo zoo, più o meno come gli uomini di scienza trattano tutti gli altri; oh, io ci vedo esattamente questo!

Eppure, nel Comportamentismo più che in altri casi, vedo in modo chiaro la limitatezza del pensiero scientifico.

Ad oggi si è appurato che l’intelligenza è un costrutto multiplo, non unicamente misurabile con il QI: esiste l’intelligenza matematica, così come l’intelligenza corporea, l’intelligenza empatica o interpsichica e l’intelligenza intra psichica ovvero quella introspettiva; che a me piace chiamare meditativa.  I comportamentisti queste cose non le capiscono.

Che uno abbracciandoti ti racconti una vita non lo possono proprio comprendere. A me gli stupidi, con tutto il rispetto per la loro potenza logica, da un certo punto di vista, sembrano loro. Quelli rigidi rigidi che non ammettono nient’altro che la regola sociale, il tornaconto logico, ben chiaro a chi già il consesso sociale l’ha messo in piedi e spiega a quelli che vengono dopo come starci; quelli che pensano che l’unica cosa da farsi nell’educazione di un bambino sia quella di trasmettere procedure, attività, abilità funzionali alla comunità così come stabilita; quelli che inducono e condizionano comportamenti voluti attraverso associazioni e rinforzi e che  parlerebbero di stupidità di fronte ad uno yogi che medita e non produce; quelli che hanno un’incrollabile fede nel metodo scientifico ecc. ecc. forse, sono quelli ottusi di fronte all’insondabile ma pur pulsante e vitale natura dell’intuizione.

Esattamente più di altri, loro, hanno mostrato al mondo la fondamentale aridità a cui va in contro chi crede solo in ciò che è misurabile. (A parte che l’empatia, non era misurabile negli anni ’50, ma oggi con le neuroscienze – parliamone). Voler limitarsi a ciò che è visibile porta a non considerare l’essenza stessa di quella ricerca che ha spinto gli uomini di scienza a voler usare il metodo scientifico: la curiosità, la vitalità, lo spirito, l’intuizione, in altre parole, l’immisurabile anima.

Vorrei concludere questo pezzo con una divagazione libera. 

La forza della liberta (ovvero: Fanculo a Skinner, ma pace all’anima sua)

Di un anima serena abbiamo bisogno più che di un QI elevato quando vogliamo condividere la nostra vita. E più di saper stare vicino nei momenti di difficoltà, l’anima serena serve a stare vicino alle persone nei loro momenti di felicità. Perché è difficile trovare una persona che gioisca veramente della tua gioia. Un caro amico che ti supporti nel momento del bisogno in fin dei conti è facile averne esperienza, perché siamo tutti irrimediabilmente desiderosi di pensarci delle brave persone; quale miglior prova di esserlo se non manifestando generosità, presenza, comprensione nei momenti in cui un amico è afflitto? E pure il nostro narcisismo, se ne nutre.

Più difficile invece è accogliere genuinamente, mantenendo il nostro centro, la nostra soddisfazione e sicurezza di sé, un amico quando è radioso, brillante, sbocciante nelle sue aspirazioni, i suoi traguardi, superate le sue battute d’arresto; senza perdersi nell’inevitabile confronto con le tue aspirazioni, traguardi e battute d’arresto. Quindi occorre essere sereni, in pace con la propria vita per ricevere la gioia altrui. Più facile invece il confronto con chi è in difficoltà, perchè con tutta la probabilità sarà un confronto vincente, che ci farà stare bene. Essere generosi, troppo spesso, è una falsa veste del nostro narcisismo; è poco impegnativo, meno strutturale.

Buttare un salvagente ad un uomo in mare piuttosto che navigargli sicuri al fianco sono abilità che i comportamentisti non saprebbero indurre. Abilità d’anima e di libertà che stanno dentro i meccanismi di quella scatolina nera che è sì insondabile eppure qualcosa continua a plasmare, raggiungere ed elevare.

Quindi, navighiamo consapevoli che alcune persone pensano e penseranno sempre a programmarci, “per il nostro bene”, e altre invece passano la vita a credere nella forza della libertà. E se pur il bastone e la carota (ovvero il comportamentismo) funziona nel breve, alla lunga, l’anima e la sua libertà evolvono, sbocciano e insegnano il senso della vita.

Onde per cui, ‘fanculo a Skinner (ma pace all’anima sua).

Tecnologie nuove e fatti vecchi (forse)

Dopo i fatti di Genova [1], continuo a pensare come la cultura personale dei cittadini che appartengono ad una nazione deve essere la base per muovere quella nazione verso la comprensione del futuro, che in un certo senso è il presente a cui molti di noi non sono preparati. I cittadini dovrebbero avere un pensiero critico e cultura tale da porre le basi a reazioni di massa sempre aderenti ai dati di fatto e lontani da semplici spiegazioni, a volte troppo emotivamente caricate.

Che le condizioni del ponte fossero degradate e che la gestione e la manutenzione delle infrastrutture in Italia sia un attività critica e indebolita – basti pensare all’incidente di Pioltello in cui un treno deragliò perché una rotaia era stata manutenuta con un asse di legno [2] – potrebbe essere un fattore di ambiguità che in questo caso porterebbe a semplificare l’analisi.

L’analisi corretta deve essere portata avanti limitando il contenuto emotivo, mantenendo saldi i dati di fatto di cui siamo a conoscenza e magari esercitando un pensiero laterale[ 3], che colleghi fatti vecchi e idee nuove.

Quello che intendo dire è che qualcuno potrebbe ricordare che esistono tecniche di weather engineering o weather modification[4] che permettono di creare nubi e fulmini artificialmente. Altri potrebbero porre l’accento sul fatto che nella successione del crollo [5] il ponte crolla subito dopo due bagliori di luce e che presumibilmente chi ha preso in mano la camera per filmare l’avvenimento l’abbia fatto proprio avendo notato altri bagliori di luce precedenti. Alcuni poi potrebbero paventare uno scenario futuro in cui per fare crollare punti strategici infrastrutturali di una nazione non siano più le bombe ad essere lanciate da grossi velivoli di guerra ma fulmini generati artificialmente e puntati su obiettivi specifici da tecnologia di generazione e propagazione elettromagnetica[4]. Infine, si potrebbe tentare di collegare i puntini…

Ma i volteggi qui si fanno complicati, e in una cultura pronta a scegliere Barabba e mandare Cristo in croce, lo sforzo individuale del pensiero critico non è qualcosa su cui si possa spesso contare nelle reazione popolari a fenomeni che coinvolgono le masse.

Detto questo, tuttavia questi sono pensieri, spunti che dovrebbero comunque essere mantenuti alla luce prima di affrettare conclusioni facili.

Il viadotto è crollato in seguito ad un grosso frastuono e un lampo di luce visto e testimoniato dai primi commenti a caldo oltre che da un video che circola ancora su internet [5]. Questa informazione deve essere mantenuta chiara. Il fatto che ci sia stato quel bagliore non è marginale nella successione del crollo. Il fatto che il ponte fosse in degrado, ripeto, potrebbe essere una variabile in questo contesto, che rischia di occultare la verità dei fatti alle masse, e indirizzare queste ultime verso l’ennesima verità falsa di stato (che sia essa voluta o meno).

Inoltre, esistono in rete diversi video in cui si illustrano le tecniche di cambiamento climatico o ingegneria climatica che diversi corpi militari nel mondo hanno raggiunto.  In alcuni si illustra come può avvenire la generazione di un campo elettromagnetico propagato da un velivolo militare ad un altro fino a indirizzare la scarica su un bersaglio prestabilito [4 -da minuto 3’05” a 3’45”].

Per finire,  in un contesto di tecnologie fatte di insetti e pesci robot utilizzati per monitorare zone di guerra [6], o stampanti 3d robotizzate che costruiscono ponti in zone di difficile accesso agli operatori umani [7],  deve esistere il tentativo di prendere in considerazione l’innovazione tecnologica anche per spiegare o quantomeno risolvere fatti vecchi come i crolli per degrado (forse).

[1] Il crollo del ponte Morandi https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/15/genova-il-crollo-del-ponte-morandi-39-morti-e-16-feriti-si-continua-a-scavare-decine-di-dispersi-il-procuratore-non-e-stata-fatalita-diretta/4560723/

[2] Treno deragliato a Pioltello https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_febbraio_04/treno-deragliato-pioltello-giunto-allentato-ganci-rotti-legno-binari-settimane-6e4c37b4-0975-11e8-a34a-fc54918998f4.shtml

[3] Pensiero Laterale https://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_laterale

[4] Modificazione climatica e generazione di fulmini artificiali https://www.youtube.com/watch?v=u1QKt675ang

[5] I bagliori e il successivo crollo https://www.youtube.com/watch?v=GKbTBb1ABpo

[6] Pesce robot https://www.youtube.com/watch?v=Dy5ZETdaC9k

[7] Robot stampanti 3D costruiscono un ponte https://www.youtube.com/watch?v=n2szk5MItRA

LA RETE DEI PIGLIANC..O #6 – DEMOCRAZIA O FOLLA

Reassuring lies vs Inconvenient truths

“Per saper cos’è l’amore devi aver cantato e pianto Nelle lacrime e nel canto c’è la storia di ogni cuore…”. Ascoltando Carlo Buti… ho una idea, una percezione: c’erano tempi in cui l’individualità produceva cultura… quei tempi mi insegnano che il genio non è di uno solo ma può essere coltivato da tutti. Esistono istanti in cui Dio si manifesta e ci rende grandi e forti , inamovibili dalle leve del potere. Ci sono istanti in cui capisci che un conto è lo spirito, un altro è la razionalità. Un conto è l’individualità un altro è il riconoscimento sociale. un conto è la forza un altro è il potere. Un conto è il talento, un altro è la carriera. Un conto è il genio, un altro è la fama. Un conto è l’Uomo, un altro è il piglianculo.

La rete dei piglianculo

Quando lo prendi in culo, io so solo che è una brutta sensazione. Che non voglio provare. Ma colui che me lo mette nel culo oggi dice di averla presa nel culo a sua volta quando aveva la mia età. E chi la mette nel culo a me oggi, è chi l’ha presa nel culo alla mia età da chi probabilmente alla mia età l’ha presa nel culo. … Perché, si dice, che se la prendi nel culo alla mia età la potrai mettere nel culo quando avrai l’età di chi te la mette nel culo ora. Si forma la rete e così le cose vanno avanti. C’è una massima popolare che mi ha insegnato mio Zio: “se sei martello batti, se sei incudine statti”. Funziona perciò così. Solo che succede tutto in modo più dinamico e protratto nel tempo, nella storia. E’ uno spirito della società che scivola di generazione in generazione. C’è un periodo in cui sei incudine, se ti fai battere con pazienza poi nel tempo potrai avere la possibilità di diventare martello e allora sarai tu a battere. Ma di diventare martello nel tempo, per carriera, per anzianità, nessuno te lo assicura. Potrebbe restarti il dolore di essere stato battuto senza però mai raggiungere il tempo in cui sarai tu a battere. Qui un’altra massima popolare mi aiuta ad esprimere il concetto: “Col culo rotto e senza cerasa”. Ma allora, qui la mia conclusione: perché dovrei battere gli altri? E soprattutto, perché dovrei rischiare la beffa per me inaccettabile, dell’avere il culo rotto e senza cerasa? Dico subito che se anche tu, caro lettore, ti stai facendo questa domanda sarai tra quelli che non sarà mai un leader di questa rete.

Questo sistema dell’incudine e del martello è il paradigma sociale su cui si costruisce tutta la rete dei piglianculo. E chi è nella rete, capo della rete dei piglianculo, fa scouting naturale; per colpo di fulmine inconscio, quasi magico. Quando incontra il suo simile se ne accorge, lo bastona, quasi con affetto , esercita il suo potere contro logica e giustizia e ne prova la fedeltà assoluta. Fedeltà alla posizione di superiorità, mai alla logica o alla dignità. Non è scritto, non è detto, ma è quasi immediato capire chi è adatto ad entrare nella rete, per chi c’è dentro. Chi ha la stoffa del piglianculo, lo capiscono inequivocabilmente. Procedono a metterla in culo in serie, con una doppia funzione, addomesticare ed eleggere. Addomesticare chi non è per natura portato a comprendere la logica che chi è superiore fa e indirizza a suo piacimento, ed eleggere, come dicevo, chi invece per natura è portato a prenderla in culo senza fare tante tragedie. Si fa scouting dei prossimi capi di questa speciale rete. E dipende tutto dalla prima sfiorata. Primo sfoggio di potere, prima reazione. C’è chi accetta ed è in prima linea, il piglianculo capo , chi accetta e va in fila, il piglianculo di massa, e chi sbrocca, da di matto e si scaglia contro il potente: l’Uomo. Ecco quest’ultimo è uno come me, che si troverà sempre a scrivere pressappoco pensieri di questo tipo, Il primo invece farà carriera e rispetterà sempre e soltanto il potere. Riderà probabilmente di scritti di questo tipo. Ed anche tu, che credi di capirmi, probabilmente o prima o poi ti renderai conto di essere un piglianculo. Una parte della rete. Solo se sei giovane capirai veramente questi scritti, se sei adolescente.. ..finché sarai tale, perché poi crescerai e sarai con molta probabilità un piglianculo di massa. Pochi saranno capi, e pochissimi, Uomini.         I piglianculo di massa, saranno da sempre combattuti tra il dolore e lo spirito. Tra il calcio in culo e l’ispirazione. Potrebbe darsi che ci sia un tempo dei piglianculo e uno degli Uomini. Non vorrei scomodare Cristo e Pilato, (se non ti risuona nulla, caro lettore, ti dico Socrate e Meleto), ma è da sempre così: l’Uomo esalta, ispira, il piglianculo, affossa, equilibra. Uno sobilla, l’altro calma. Gli Uomini cercano sempre di creare reti di Uomini, e i piglianculo le reti di piaglianculo. Chi vince da sempre lo decide il caro e puro piglianculo di massa.

Democrazia o Folla. # IL MIO VOTO CONTA