Vorrei avvicinarmi con delicatezza a questa interpretazione dei fatti alternativa e sicuramente poco conciliante. Tuttavia, occorre coltivare il dubbio e non ricevere le narrazioni della maggioranza acriticamente e quando tutto il gregge corre all’impazzata imparare quanto meno a girarsi nella direzione opposta.
Qualora si guardasse bene in quella direzione si riuscirebbe spesso ad individuare un puntino lontano.
Chi conoscesse la sagoma di un lupo poi, giurerebbe di identificarlo facilmente. A quel punto conoscendo i comportamenti di quella specie uno andrebbe a pensare che un lupo dietro al gregge di pecore impazzito – e che corre in una direzione – significa che il gregge corre verso un branco [1].
Girarsi e guardare nella direzione opposta in cui spinge la psicosi di massa innescata per la diffusione del Corona Virus significa continuare a guardare a Codogno; e ancora di più ampiamente alla Lombardia tutta.
Significa comprendere il tessuto economico di quella terra, pensare ai suoi allevamenti ipertensivi. Capire gli atteggiamenti degli allevatori. Chiedersi se non esistano problematiche legate a virus animali in quel settore, e se non esistano traffici illeciti di vaccini spediti clandestinamente durante l’anno [1].
Occorrerebbe farsi domande. Ma la maggioranza italiana spaventa chi si fa domande, aggredendolo e tacciandolo di complottismo. Attenzione, nel macrosistema italiano, i cinici e i conformisti chiamano il dubbio e l’atteggiamento scientifico complottismo. Mentre di fronte a dei dati di fatto che confutano le tesi di maggioranza (ad esempio il presunto paziente zero che era stato in Cina era negativo, per cui non c’è paziente zero e pertanto non si ha una causa per la diffusione italiana…) non si avviano delle ricerche, dei dibattiti, dei confronti. Si sceglie bensì facilmente di aggredire chi invece se le fa. Forse vale il detto “punirne uno per educarne cento?”. Mortificarne uno che porta dubbi alla narrazione scelta per placarne cento, mille, milioni? Non mi interessa rispondere.
Purtroppo però quello in cui viviamo è un sistema paese abituato a parlare di farfalline inguinali e e dell’ingratitudine di certi amici che vanno ai festival importanti ma poi mettono i piedi in testa (cit.). Quella stessa gente che ha dato spazio a quelle tematiche puerili ora fa vedere come ci si lava le mani trattando gli interlocutori come dei bambini.
Vi esorto cari lettori a fermarvi, girarvi e guardare bene. Sono sicuro che il puntino lo vedrete anche voi.
Non fidatevi del gregge italiano che non si sa lavare le mani, e soprattutto, smettete di fare il gregge italiano caratterizzato da poca creatività e bassa trascendenza. Smettete di avere lo sguardo basso ed adattarvi automaticamente alla direzione che repentinamente cambia. Smettete di seguire consenso e preservazione della reputazione perché sono valori a breve termine.
Ecco, fatto questo pippotto, che vi assicuro poteva essere peggiore – giuro, sbraito ultimamente guardando sulla rete certe scene indegne (mascherine indossate a cazzo, bullismo scientifico, tutorial improbabili etc.)… Fatto questo pippotto dicevo, in sostanza l’articolo sarebbe finito.
Sì, perché vi vorrei rimandare ad un sito nazional-popolare, Dagospia, su cui mi han detto essere stato pubblicato un intervento di una persona autorevole, che ha avuto il coraggio di abbracciare una delle tesi di minoranza, ma molto sensate e verosimili. Se si riuscisse a informare la popolazione di questa narrazione interessante e sinceramente molto verosimile si farebbe sì servizio pubblico, non trattando gli italiani come cuccioli o barboncini.
Questa narrazione, tra l’altro, è identica ad un commento fatto in risposta al mio articolo Cui Prodest (lo trovate nei commenti) [1].
Mentre qui di seguito trovate quanto pubblicato su Dagospia [2]:
ALT! SENTITE COSA DICE A DAGOSPIA VINCENZO D’ANNA, PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI BIOLOGI ITALIANI: “SEMBRA CHE IL NUOVO CEPPO DEL VIRUS ISOLATO A MILANO SIA DOMESTICO E NON ABBIA CIOÈ ALCUNCHÉ DA SPARTIRE CON QUELLO CINESE PROVENIENTE DAI PIPISTRELLI. UN VIRUS PADANO ESISTENTE NEGLI ANIMALI ALLEVATI NELLE TERRE ULTRA CONCIMATE CON FANGHI INDUSTRIALI” – “I CONTAGI SAREBBERO DUE: UNO PANDEMICO E L’ALTRO LOCALE. CI TROVIAMO INNANZI A UNA DELLE PIÙ GRANDI CANTONATE CHE LA POLITICA ITALIANA HA PRESO”
Dichiarazione di Vincenzo D’Anna, presidente ordine dei biologi italiani, raccolta da Dagospia
VINCENZO D’ANNA
Ecco allora un nuovo colpo di scena destinato a rendere ridicoli sia il panico che il caos sociale ed economico provocato dal nuovo Coronavirus: l’equipe del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano ha isolato un nuovo ceppo del Covid-19 detto “italiano Ebbene, sembra che tale virus sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli. Un virus padano, per dirla tutta, esistente negli animali allevati nelle terre ultra concimate con fanghi industriali del Nord!!
Ecco spiegato perché nelle altre regioni il virus latita, come già noto in letteratura (vedi Wu et al. Cell Host & Microbe doi:10.2016 j.chom.2020.02.001,2020). Insomma i contagi sarebbero due: uno pandemico a diffusione lenta attraverso i viaggi degli infettati, e l’altro locale. Quest’ultimo poco più che un virus para-influenzale, di nessuna nocività mortale se non per la solita parte “a rischio” della popolazione.
La stessa OMS ridimensiona il tiro e declassa il virus a poco più che un influenza, batte in ritirata anche Burioni che si scusa. In altri stati europei il virus non lo si trovava perché, semplicemente, si riteneva inutile cercarlo. Ma non è’ finita: si aggiunge la specificità territoriale del Coronavirus italiano che rende ancora più specifica la beffa nordista. Ci troviamo innanzi ad una delle più grandi cantonate che la politica italiana ha preso, nel solco di quella approssimazione che la caratterizza tutti i giorni. Ne escono male le istituzioni sanitarie statali troppi asservite al conformismo, il silenzio di migliaia di scienziati, ricercatori ed accademici [2].
Diffondete!
p.s. Due più due fa sempre quattro, anche in Italia. E chi ragiona con la sua testa arriva alle stesse osservazioni.
[1] Corona Virus, Cui Prodest? https://theliteraryport.com/2020/02/23/corona-virus-cui-prodest/ “Questi virus girano semiclandestinamente soprattutto per il business dei vaccini per la zootecnia. Allevamenti iperintensivi. centinaia di migliaia di capi. Per questo vengono ingegnerizzati i virus. C’e’ un traffico poco controllato di materiale letale, vengono ingegnerizzati vaccini senza troppi test e misure di sicurezza e dati in pasto ad allevatori disperati pur di salvare l’allevamento. Un business enorme. ENORME”. pingo il 27 Febbraio, 2020 alle 6:08 pm
[2] Vincenzo D’anna su Dagospia https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ceppo-qualunque-ndash-alt-sentite-cosa-dice-dagospia-vincenzo-228397.htm