“LIBERA”

Calciatori, cantanti, presentatori, comici, mogli ,cugini, fratelli, genitori, figli, di calciatori, di cantanti, di presentatori, di comici etc.

Se facessimo un esperimento e chiedessimo a ognuno di noi di dare una dozzina di nomi di queste persone sono sicuro che non avremmo alcuna difficoltà. Ci siamo esposti quotidianamente.

Se invece cambiassimo esperimento e se la lista di nomi a cui rispondere fosse di ingegneri, social media manager, guru della comunicazione persuasiva e del marketing neurale, architetti, dottori, ricercatori, psichiatri, inventori, sono sicuro che gran parte di noi sarebbe meno preparata.

Il nostro immaginario di riferimenti e modelli di vita è pieno zeppo di facce e corpi a noi familiari, appartenenti alla prima categoria, ma i propulsori del progresso pratico le cui menti invisibili influenzano o hanno influenzato la nostra vita appartengono alla seconda categoria [1].

Chi ci sorride ed entra nelle nostre grazie, lungo il corso della nostra vita, atttraverso film, canzoni, programmi televisivi, sono indubbiamente talenti di simpatia e fascino, e da questi presto ci abituiamo a farci persuadere a comprare questo o quel prodotto,( e spesso anche) a farci consigliare questa o quella azione, questo o quel partito.

Le efficaci e suadenti facce di cui prima tuttavia, non possono anche essere il nostro riferimento per capire e ricevere strumenti per comprendere cosa sia meglio in certe situazioni.

Sono d’accordo con chi pensa che la vita abbia bisogno di svago, e quelle persone sono importanti in una società civile, tuttavia questi momenti di difficoltà nazionale che stiamo vivendo oggigiorno ci insegnano che le competenze strategiche per una nazione sono quelle delle persone di cui non conosciamo i nomi, progetti, scoperte. Persone che i nostri figli stimano poco e che le TV citano poco nel dibattito pubblico [1].

Ecco un altro aspetto: chi ci insegna a ragionare e ci nutre con informazioni che possano renderci capaci di comprendere il cambiamento e fare scelte consapevoli, qual’ora chiamati a farle, sono persone che dobbiamo prepararci a comprendere.

Per uno strano meccanismo di comunicazione persuasiva, invece, è molto più facile ricevere e avvicinarci alla simpatia e l’energia di persone che ci orientano inconsapevolmente nelle scelte. Spesso scegliamo infatti sulla base di adesione emotiva ad appelli fatti alla nostra pancia, dai nostri idoli, non su stimoli intellettivi adeguati.

Spesso, chi gestisce le aziende della comunicazione pensa che le “masse” siano, irrazionali, impulsive e per questo pericolose. Una certa classe dirigente che non nutre la nostra preparazione culturale, perché non crede profondamente in una educazione partecipata e consapevole della maggioranza.

D’altra parte, spesso, anche gli scienziati, gli esperti, i professionisti che riescono ad approdare alle TV e giornali etc, non sono persone che nutrono fiducia nei valori di creatività e del pensiero critico. Bensì la loro cultura, consapevolmente o inconsapevolmente, simpatizza con quella pedagogia nera [2], che tanti danni ha fatto in passato e tanti danni continua a fare nel presente, e che si basa sull’utilizzo di ordini e punizioni per addomesticare e “raddrizzare”.

Per questo, dirigenti di TV scelgono persone per loro adeguate, e scegliendo con i loro bias, ci ritroviamo alla fine un plotone di persone con valori simili che narrano più o meno all’unisono le stesse cose.

Persone sdoganabili dai giornali e TV finanziate con le pubblicità. Mesosistemi in cui credo sia umano che i dipendenti non se la sentano, magari inconsciamente, di aprire le porte proprio a tutti. Perché là fuori è un brutto mondo, come diceva un personaggio di un noto film [3]. E qualcuno è oggettivamente veramente scomodo: va evitato.

Tuttavia un paese che vuole diventare grande deve sforzarsi di mantenere plurale le fonti di informazione, rifuggire il group think [4] e lasciare libera la dimensione intellettuale.

Sperimentare, ricercare, fare tentativi. Piccoli saltelli, magari sterili, ma che fanno comunque bene alle “anche” del pensiero.

Muoversi in campi innovativi, poco conosciuti, poco illuminati è fondamentale per intercettare il possibile, l’imprevedibile, perché è lì che giacciono creatività e innovazione, valori tanto cruciali per le sorti di qualsiasi paese.

Pertanto condivido questo messaggio divulgato dal giornalista Massimo Mazzucco affinché si evangelizzi una libera informazione, si facciano circolare dati e informazioni rilevanti la “res pubblica” e si susciti il confronto franco e onesto, si stimoli il pensiero critico, e si strutturi una “condizione zero” di un macrosistema paese che costituisca una base per esercitare attivismo civico.

Il Ministero della Verità – Massimo Mazzucco

[1] Leonardo Fibonacci, Camillo Golgi, Luigi Aurigemma, Mario Palazzetti, Peppe Dell’Acqua, Massimo Banzi, John Whitmore, Elliot Aroonson, Edward Bernays, Stanley Milgram, Clotaire Rapaille, Frank Luntz, Warran Buffet, Michael Porter, Solomon Asch, Abraham Maslow, Alan Turing

[2]La “pedagogia nera”: Alice Miller e il dramma del bambino dotato https://www.paolopietrini.it/il-mio-personale-posizionamento-un-approccio-culturale-e-fenomenologico-al-significato/

[3] Radiofreccia – Te sta dentro che qua fuori è un brutto mondo! https://www.youtube.com/watch?v=BWgHdhLgsHY

[4] Groupthink https://www.psychologytoday.com/intl/basics/groupthink